“Il governo Meloni continua a penalizzare il sistema scolastico nazionale con tagli e misure inefficaci”, affermano i portavoce del M5S, evidenziando come sia urgente intervenire su più fronti: dalla stabilizzazione del personale precario all’aumento degli stipendi degli insegnanti, passando per la lotta al sovraffollamento delle classi e la revisione del dimensionamento scolastico.
Tra le proposte avanzate spicca anche la necessità di dare impulso al Piano nazionale per l’educazione da 0 a 6 anni, fondamentale per non perdere le risorse del PNRR, e l’introduzione di una dote educativa universale per ogni studente, con l’obiettivo di contrastare la povertà educativa e garantire pari opportunità a tutti.
Il M5S chiede inoltre misure concrete a sostegno delle famiglie messe in difficoltà dall’inflazione, come contributi per l’acquisto di libri e materiali scolastici. “È necessario un cambio di passo radicale – concludono – per rimettere l’istruzione al centro delle priorità del Paese”.
Perché investire nella scuola pubblica è strategico per il futuro dell’Italia
Il rilancio dell’istruzione pubblica non è solo una questione sociale, ma un investimento strategico per il futuro economico e culturale del Paese. Secondo studi internazionali, l’incremento della spesa per l’istruzione si traduce in maggiore produttività, crescita del PIL e riduzione delle disuguaglianze.
Ottimizzare le politiche scolastiche significa anche favorire l’inclusione e la coesione sociale, ridurre l’abbandono scolastico e promuovere l’innovazione. È per questo che la proposta del Movimento 5 Stelle si inserisce in un dibattito più ampio che riguarda la visione di lungo periodo dell’Italia e il ruolo centrale dell’istruzione pubblica nel costruire una società più equa e avanzata.