Il mese di ottobre annuncia l’inizio della la stesura del Piano Educativo Individualizzato (PEI), a norma dell’articolo 4, comma 1 del Decreto Interministeriale 182/2020.
La preparazione del documento, essendo un piano educativo individualizzato per la programmazione e assegnazione delle misure di sostegno per ciascuno studente con disabilità certificata, è un compito unitario del Gruppo di Lavoro Operativo (GLO) per l’Inclusione (supportare il collegio docenti nella definizione e realizzazione del Piano per l’inclusione, supportare i docenti e i consigli di classe nell’attuazione dei PEI, verifica del processo di inclusione, proposta quantificazione ore di sostegno e delle altre misure di sostegno) e richiede un lavoro preparatorio che non si può ridurre alla sola riunione di approvazione.
Redazione del PEI: aspetti importanti
La descrizione “identitaria” del documento viene riportata nell’articolo 2, è elaborato e approvato dal Gruppo di Lavoro Operativo, tenendo presente le proposte delle diverse componenti e soprattutto motivando le proposte non accolte facendo riferimento a:
- il verbale di accertamento della condizione di disabilità ai sensi della Legge 104/1992 redatto dall’INPS,
- il Profilo di funzionamento scritto dall’Unità di valutazione multidisciplinare con la collaborazione della famiglia e della scuola.
Il documento comprende la Diagnosi funzionale e Profilo dinamico funzionale, ma attualmente mancano le Linee guida per la sua redazione.
Perciò, bisogna fare riferimento
L’indicazione di barriere e facilitatori, secondo la prospettiva bio-psico-sociale alla base della classificazione e secondo il modello ICF.
- È uno strumento di progettazione, con riferimento agli obiettivi educativi e didattici e, ai sensi dell’articolo 7 del Decreto Legislativo che:
- individua le strategie e le modalità per la realizzazione di un ambiente di apprendimento nelle dimensioni della relazione, socializzazione, comunicazione, interazione, orientamento, autonomia;
- definisce le modalità di realizzazione delle attività didattiche;
- nella secondaria di II grado, definisce le modalità di realizzazione del PCTO;
- indica le modalità di coordinamento degli interventi previsti e con il Progetto individuale definito ai sensi della Legge 328/2000, articolo 14, comma 2.
È compilato all’inizio di ogni anno scolastico, con approvazione non oltre il 31 ottobre, a partire dalla scuola dell’infanzia e deve essere aggiornato in caso di mutate condizioni di funzionamento o contestuali. Ha durata annuale e nel passaggio tra i diversi gradi di istruzione o in caso di trasferimento tra scuole è accompagnato da forme di confronto tra i docenti.
Evidenzia le modalità di realizzazione del sostegno didattico, ossia:
- numero di ore di presenza del docente specializzato per la classe e degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione, interventi di inclusione svolti dai docenti anche in specifici progetti, interventi di assistenza igienica di base.
- Definisce le modalità di realizzazione della valutazione in rapporto alla programmazione individualizzata, specificando modalità di verifica e criteri di valutazione.
La stesura del PEI
Il GLO fa affidamento, per la formulazione della proposta didattico-educativa e per la sua valutazione, al modello nazionale che prevede una struttura specifica in 12 sezioni con alcune differenze tra i diversi gradi scolastici.
Tra gli elementi fondamentali che i docenti devono mettere in atto in questo periodo, una parte importante è data dall’osservazione della situazione e dell’ambiente di apprendimento, finalizzati alla progettazione degli interventi.
Infatti, la fase osservativa costituisce uno dei principali strumenti di lavoro, introduttivo alla fissazione degli obiettivi e delle attività.
Senza tralasciare che l’analisi della documentazione, i colloqui con la famiglia, con altri adulti di riferimento e con lo stesso studente e il confronto con altri docenti che hanno avuto occasione di lavorare con lo studente in precedenza, sono un’importante fonte per definire un profilo strutturato.
Il PEI è fondamentale, capiamo insieme il perché
Nell’attività educativa con il termine “osservazione” non ci si riferisce in modo generico a un procedimento affidato all’intuizione esperienziale o alla rilevazione di singoli episodi, dai quali trarre conclusioni.
Del resto, non è attendibile ipotizzare la realizzazione di modalità di osservazione sistematica, scientificamente qualificate, per tutte le situazioni e in modalità collaborativa, particolarmente quando in un GLO collaborano docenti che incontrano lo studente solo una o due ore a settimana.
Necessita avere la capacità di progettare azioni significative, realistiche e finalizzate, con la consapevolezza dei limiti delle stesse.
Nel dettaglio, è opportuno definire le modalità concrete di realizzazione chi, cosa, quando e come, in relazione alle quattro dimensioni indicate nella Normativa.
Socializzazione Interazione
Si fa riferimento sia alla sfera affettivo relazionale, considerando ad esempio l’area del sé, le variabili emotivo/affettive dell’interazione, la motivazione verso la relazione consapevole e l’apprendimento sia alla sfera dei rapporti sociali con gli altri, con il gruppo dei pari e con gli adulti di riferimento, considerando ad esempio la capacità di rispettare le regole del contesto, di giocare/studiare/lavorare insieme agli altri, di condividere l’impegno, i tempi e i risultati comuni.
Comunicazione Linguaggio
Si fa riferimento alla competenza linguistica, intesa come comprensione del linguaggio orale, alla produzione verbale e al relativo uso comunicativo del linguaggio verbale o di linguaggi alternativi o integrativi; si considera anche la dimensione comunicazionale, intesa come modalità di interazione, presenza e tipologia di contenuti prevalenti, utilizzo di mezzi privilegiati.
Autonomia Orientamento
Si fa riferimento all’autonomia della persona e all’autonomia sociale, alle dimensioni motorio-prassica (motricità globale, motricità fine, prassie semplici e complesse) e sensoriale (funzionalità visiva, uditiva, tattile).
Cognitiva Neuropsicologica Apprendimento
Si fa riferimento alle capacità mnesiche, intellettive e all’organizzazione spazio-temporale; al livello di sviluppo raggiunto in ordine alle strategie utilizzate per la risoluzione di compiti propri per la fascia d’età, agli stili cognitivi, alla capacità di integrare competenze diverse per la risoluzione di compiti, alle competenze di lettura, scrittura, calcolo, decodifica di testi o messaggi.
Questi elementi provenienti dall’osservazione, inseriti con quelli derivanti dal Profilo di funzionamento, saranno la base per determinare gli obiettivi e le attività da svolgere per l’inclusione e per favorire il successo formativo.
TFA sostegno 2023
Concludiamo ricordando a tutti il ruolo centrale del docente di sostengo, figura fondamentale sia per l’attuazione del PEI che per l’inclusione scolastica degli allievi con disabilità.
Nel 2023 partirà l’ottavo ciclo del TFA sostegno, per partecipare occorre però superare il test preselettivo, a tal proposito ricordiamo che per i lettori di Informazione Scuola c’è un’importante scontistica per chi deciderà di partecipare al corso di formazione.