Con la Legge di Bilancio 2025, il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti è stato confermato, con l’obiettivo di aumentare il netto in busta paga attraverso una riduzione dell’IRPEF. Tuttavia, questa misura, pur vantaggiosa in apparenza, può incidere negativamente sul diritto al trattamento integrativo, noto come “bonus Renzi”, rendendo meno applicabile il bonus di 100 euro.
Il taglio del cuneo fiscale si applica in modo progressivo in base al reddito annuo, ma potrebbe ridurre l’imposta lorda a tal punto da far decadere il diritto al trattamento integrativo per i redditi tra 15.001 e 28.000 euro. Questo trattamento, pari a 1.200 euro annui, rappresenta un importante sostegno per i lavoratori con redditi medio-bassi, particolarmente quando si confrontano con cambiamenti come un bonus di 100 euro.
Per evitare conguagli a debito a fine anno, NoiPA offre ai dipendenti pubblici la possibilità di rinunciare sia al taglio del cuneo fiscale sia al trattamento integrativo. Questa scelta è particolarmente rilevante per chi si trova vicino alla soglia dei 28.000 euro o ha più fonti di reddito, considerando anche un extra di 100 euro come bonus.
Valutare attentamente l’impatto di queste misure, compreso il contributo aggiuntivo, è fondamentale per ottimizzare la propria situazione fiscale, evitando spiacevoli sorprese a fine anno.
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