Roma, 23 aprile 2025 – L’aumento degli stipendi promesso con il taglio del cuneo fiscale è ancora un miraggio per migliaia di lavoratori del settore pubblico, in particolare per il personale della scuola. A lanciare l’allarme è Antonio Caso, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Cultura alla Camera, che denuncia un grave disservizio nel sistema NoiPa, il software utilizzato per la gestione delle buste paga del pubblico impiego.
Secondo quanto dichiarato da Caso, la misura economica prevista dal 1° gennaio 2025 avrebbe dovuto garantire stipendi più elevati grazie alla riduzione della pressione fiscale sui redditi da lavoro dipendente. Tuttavia, ad aprile, molti dipendenti pubblici hanno ricevuto ancora una volta cedolini con importi inferiori alle aspettative.
La causa? Un ritardo nell’aggiornamento dei sistemi informatici del Ministero dell’Economia, che impedisce l’applicazione concreta del beneficio previsto dalla legge. “È inaccettabile che a pagare siano sempre i lavoratori, già messi a dura prova dall’inflazione e dal caro energia”, ha commentato Caso, sottolineando come il comparto scuola sia tra i più penalizzati da questa situazione.
Il Movimento 5 Stelle ha già depositato un’interrogazione parlamentare per sollecitare il ministro dell’Economia a intervenire con urgenza. L’obiettivo è chiaro: sbloccare immediatamente l’aumento promesso, restituendo dignità economica a chi ogni giorno opera nel mondo dell’istruzione.
“Non è più tollerabile che l’inefficienza tecnica del Ministero ricada sui dipendenti pubblici. Serve un intervento tempestivo per tutelare i diritti di migliaia di lavoratori”, ha concluso Caso.
Perché l’argomento è importante
Il tema tocca direttamente milioni di famiglie italiane e riguarda la corretta applicazione di una misura chiave della politica economica del governo. In un contesto economico instabile, l’adeguamento salariale è cruciale per mantenere il potere d’acquisto e sostenere la crescita dei consumi interni.