HomeNotizie1° Maggio: La Festa dei Lavoratori tra salari insufficienti e sicurezza negata

1° Maggio: La Festa dei Lavoratori tra salari insufficienti e sicurezza negata

Salari da fame, lavoro sempre più precario e tanti incidenti, i lavoratori hanno poco da festeggiare.

Il 1° maggio, Festa dei Lavoratori, nasce come giornata di rivendicazione e memoria delle lotte operaie per condizioni di lavoro più giuste e sicure. La sua origine affonda nelle manifestazioni statunitensi di fine Ottocento, quando, a Chicago, la richiesta delle otto ore lavorative portò a sanguinosi scontri e alla condanna a morte di quattro lavoratori nel 1887. Da allora, questi dati è diventata simbolo internazionale di solidarietà e battaglia per i diritti dei lavoratori .

Salari sempre più bassi: una dignità negata

Oggi, però, la dignità del lavoro rimane spesso un ideale lontano dalla realtà quotidiana. In Italia, i salari reali sono in calo: secondo i dati ISTAT, nel 2025 un lavoratore italiano guadagna in media l’8% in meno rispetto a quattro anni fa. Questo significa che, nonostante alcuni aumenti nominali, l’aumento ha eroso il potere d’acquisto, rendendo sempre più difficile per molte famiglie arrivare a fine mese. I settori più penalizzati sono i servizi privati ??e la pubblica amministrazione, dove la crescita delle retribuzioni è stata nulla o addirittura negativa in termini reali.

Questa situazione mette in discussione il principio stesso di una vita dignitosa attraverso il lavoro: molti lavoratori, pur impiegati a tempo pieno, non riescono a sostenere le spese essenziali, alimentando precarietà e insicurezza sociale.

Morti sul lavoro: una piaga che non si arresta

A rendere ancora più drammatica la condizione dei lavoratori è il costante aumento delle morti sul lavoro. Nel 2024, in Italia, i decessi sono stati 1.090, con un incremento del 4,7% rispetto all’anno precedente. Nei primi mesi del 2025, il trend è ulteriormente peggiorato: le denunce di infortunio mortale sono cresciute del 16% rispetto allo stesso periodo del 2023. Le cause principali restano incidenti di trasporto, cadute e l’esposizione a sostanze nocive, ma spesso alla base ci sono carenze nella prevenzione e nella formazione sulla sicurezza.

Questi numeri raccontano una realtà inaccettabile: lavorare non può significare rischiare la vita. Eppure, la sicurezza sui luoghi di lavoro resta troppo spesso sacrificata sull’altare del profitto o della scarsa attenzione, con differenze regionali che vedono alcune aree del Paese particolarmente colpite .

Il senso del 1° maggio oggi

Il 1° maggio non è solo una ricorrenza storica, ma un’occasione per riflettere sulle condizioni attuali del lavoro e rilanciare la richiesta di salari dignitosi e sicurezza reale. Le manifestazioni, i concerti e le iniziative che si tengono in tutta Italia sono il segno di una società che non vuole dimenticare le conquiste del passato, ma che chiede risposte concrete alle emergenze del presente: salari che permettono di vivere, non solo di sopravvivere, e un lavoro che sia davvero sicuro, ogni giorno, per tutti.

Oggi più che mai, il lavoro deve tornare al centro dell’agenda politica e sociale, con l’obiettivo di garantire dignità, giustizia e sicurezza a chi ogni giorno contribuisce alla crescita del Paese.

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