Numerosi aspiranti docenti si trovano a chiedersi quali saranno i requisiti per accedere alla seconda fascia nell’ambito dell’aggiornamento delle GPS (Graduatorie di Istituto di I e II fascia) nella prossima edizione. La questione è oggetto di grande incertezza e preoccupazione, poiché i potenziali cambiamenti potrebbero avere un impatto significativo sul percorso professionale di molti insegnanti in attesa di una stabilità lavorativa.
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Manuela Pascarella, rappresentante della segreteria nazionale della FLC CGIL, ha evidenziato l’incertezza che caratterizza il panorama futuro e ha ipotizzato che potrebbero essere apportate modifiche sostanziali riguardo alla necessità dei 24 CFU (Crediti Formativi Universitari). In particolare, questa ipotesi potrebbe concretizzarsi se il decreto attuativo relativo all’abilitazione dei percorsi formativi abilitanti (DPCM 60 CFU) dovesse essere pubblicato nelle prossime settimane.
Secondo le dichiarazioni di Pascarella, si potrebbe fare ritorno a un sistema più tradizionale e semplificato, in cui la prima fascia delle GPS sarebbe riservata agli insegnanti abilitati o specializzati, mentre la seconda fascia accoglierebbe gli aspiranti docenti privi di tali titoli, ma in possesso del titolo di accesso. Questa proposta potrebbe rappresentare un’opportunità per coloro che desiderano intraprendere la carriera insegnante, ma che non hanno ancora completato i percorsi abilitanti o ottenuto una specializzazione.
La Pascarella ha inoltre manifestato un atteggiamento di rassegnazione nei confronti dei vecchi 24 CFU, sottolineando che non ne sentirebbe la mancanza se venissero definitivamente abbandonati. “Fino al 2024”, ha precisato, “chi ha conseguito i vecchi 24 CFU manterrà il titolo che consente loro di partecipare alle procedure concorsuali. Tuttavia, dovremmo puntare a un sistema in cui la formazione in ingresso diventa abilitante, aprendo così nuove prospettive per i futuri insegnanti”.
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È evidente che il dibattito sui requisiti per accedere alla seconda fascia delle GPS nel 2024 è ancora aperto, e le posizioni potrebbero evolversi in base all’emanazione del DPCM 60 CFU e alle decisioni che saranno prese. Gli aspiranti docenti dovranno rimanere informati e seguire gli sviluppi di questa importante questione che riguarda il futuro della professione insegnante in Italia.
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