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Concorso ordinario scuola 2019, il governo tutela il servizio dei precari

Concorso ordinario: salvi i precari di terza fascia con servizio

Il governo ha approvato un emendamento che tutela i precari con servizio. 20 punti su 100 del punteggio finale sono proprio destinati al servizio, questo per permettere ai precari di far valere eventuali anni di servizio prestato, ma al contempo di valutarne la preparazione visto che gli altri 80 punti saranno maturati appunto dal superamento delle prove.

Il punteggio finale del concorso ordinario si compone in: 60 punti riservati alla commissione che valuterà le prove; 20 punti derivano dalla valutazione dei titoli di studio e professionali ed infine 20 punti per il servizio nelle scuole statali. Per la prima tornata concorsuale tuttavia sono previste alcune deroghe, lo precisa ItaliaOggi: “i candidati che negli 8 anni precedenti alla data di indizione del concorso avranno svolto 3 anni di servizio nelle scuole statali o paritarie, saranno ammessi anche se non avranno conseguito i 24 Cfu aggiuntivi previsti dal decreto 59/17.

Fatta eccezione per gli aspiranti insegnanti tecnico pratici, ai quali l’accesso è consentito anche solo con l’abilitazione. E il sostegno, per il quale ci vuole anche il diploma di specializzazione specifico”.

Con questa mossa il governo prova a rassicurare ulteriormente i precari di terza fascia che nonostante per loro non sia più richiesta alcuna costosa abilitazione, molti continuano a non essere soddisfatti dell’operato del governo chiedendo a gran voce la fase transitoria. Molti altri invece hanno tirato un sospiro di sollievo sia perchè è stata abolita l’abilitazione all’insegnamento, sia perchè è stato cestinato il reclutamento voluto dal governo Renzi, il famoso ed odiato FIT triennale.

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