Forse è il caso di parlarne al passato? La domanda corretta è quindi cos’era la mobilità territoriale e professionale?
Chi segue InformazioneScuola.it ha appreso le ultime novità relative alla firma del contratto collettivo nazionale sulla mobilità in tempi di legge 107, nota a tutti come “buona scuola”.
Negli anni precedenti, proprio in questo periodo, le OO.SS e il MIUR siglavano il contratto che portava poi i docenti e il personale ATA a fare domanda di trasferimento territoriale o professionale, ovvero si poteva chiedere il cambio di sede o il passaggio di cattedra su base volontaria.
L’obbligo di presentazione di tale domanda riguardava solo il personale neoimmesso in ruolo perchè doveva chiedere la sede definitiva, dovevano presentarla anche coloro i quali si trovava in condizione di soprannumeriarietà e pertanto chiedevano, per non perdere la sede di titolarità, il rientro alla vecchia scuola.
Questa impalcatura, con l’avvento della legge 107 ha subito uno profondo stravolgimento, tale legge ha introdotto gli ambiti territoriali e l’organico triennale oltre che dare poteri straordinari ai dirigenti scolastici. In virtù della stessa legge si sta ragionando anche dei neoimmessi in ruolo con le fasi B e C. Lo scontro con le OO.SS che sta andando in scena proprio in questi giorni ha portato alla spaccatura fra i confederali e la Gilda, sindacato autonomo in palese dissenso con l’accordo sottoscritto che fa una chiara differenzazione fra i neoimmessi in ruolo e i docenti in ruolo da anni.
Cos’è la mobilità territoriale o professionale?
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