HomeComunicato StampaIstruzione: 78esimi in Europa e 172esimi nel mondo … un’onta da cancellare

Istruzione: 78esimi in Europa e 172esimi nel mondo … un’onta da cancellare

MAI PIÙ UN’ITALIA FANALINO DI CODA DELL’ISTRUZIONE

CON 32 MLD DI PNRR/MIUR DOBBIAMO LETTERALMENTE SBALORDIRE IL MONDO CON UNA SCUOLA E UN’UNIVERSITÀ PER LA PRIMA VOLTA AI VERTICI INTERNAZIONALI E STRAORDINARI FIORI ALL’OCCHIELLO
“Un Paese senza una grande Scuola non è nessuno”

ECCO “LA SCUOLA DEL FUTURO 4.0″ CHE COMPIREBBE QUESTO MIRACOLO:

STUDI SU MODELLO UNIVERSITARIO FIN DALLA PRIMARIA – DIDATTICA E APPRENDIMENTO AVANZATI CON MASTERCLASS INTERATTIVE HI.TECH – GRANDE ARTE E SPAZI MEDIATICI MULTICULTURALI – INTRODUZIONE APPROFONDITA FIN DALL’INFANZIA DI INGLESE CORRENTE – INFORMATICA DigComp 2.1 – GEOPOLITICA – TRANSIZIONE ECOLOGICA – CAMBIAMENTI CLIMATICI – SOSTENIBILITÀ – DIGITALIZZAZIONE – VIROLOGIA – FINANZA – PARITÀ DI GENERE – STATO E POLITICA – ANTROPOLOGIA SESSUALE

UNA SCUOLA QUINDI ENORMEMENTE PIÙ DINAMICA E CONTEMPORANEA ATTENTA SOPRATTUTTO ALL’ATTUALITÀ E AGLI SCONVOLGIMENTI CHE CONDIZIONANO IL FUTURO DEL MONDO

“Il Regno Unito esclude i laureati italiani perché gli atenei sono troppo poco prestigiosi” …

L’assai scarso e limitatissimo grado di preparazione col quale i ragazzi terminano il ciclo scolastico (dopo un esame di Stato all’acqua di rose) andando di conseguenza a contaminare inesorabilmente anche il sistema universitario, è ormai divenuta una condizione definitivamente e del tutto inconcepibile per un importante membro del G7 quale siamo (gli altri 6 rientrano tutti nelle prime 40 posizioni al mondo). Con un’istruzione decisamente obsoleta e nozionistica che ci preclude ineluttabilmente un fondamentale cambio di passo e salto di qualità nello studio, al primo posto in assoluto del PNRR (e lo chiede anche Bruxelles) dev’esserci inconfutabilmente una rivoluzionaria didattica estremamente incisiva e tecnologica per un’improcrastinabile crescita esponenziale dell’apprendimento scolastico che porti i ragazzi all’università (o nel mondo del lavoro) non con le stampelle ma come treni. Ed ecco che allora anche le nostre facoltà potranno imporsi nel mondo (da mediocri ad eccellenze) ed ambire a traguardi finora impensabili (per l’autorevolissimo Times Higher Education siamo addirittura 78esimi in Europa e 172esimi nel mondo il che è oltremodo inaccettabile). Questo è il vero e proprio spirito del Next Generation EU.
Una “Scuola del Futuro 4.0” (di cui Roma ne sarebbe uno strepitoso progetto pilota fin da subito) con un poderoso ed efficacissimo supporto formativo a disposizione dei docenti perfettamente al passo coi tempi dove non si insegna più pontificando dalla cattedra ma comunicando e divulgando con masterclass interattive e l’impiego di super tecnologie d’avanguardia come il 5G e la stupefacente didattica olografica 3D con cui la stessa Scuola è indotta spontaneamente ad evolversi e ad autoriformarsi spronando i ragazzi a rendimenti elevati inimmaginabili (4 o 5 volte quelli attuali) oltreché migliorandone di gran lunga i comportamenti creando così una nuova generazione di diplomati altamente preparati e recettivi come mai sono stati per affrontare intensi studi universitari superiori dando ai nostri atenei un mastodontico slancio nei rankings internazionali in posizioni assai più prestigiose e competitive (che senza meno faranno anche ricredere l’Inghilterra sul pesantissimo diniego posto ai giovani laureati italiani).
La formula é “Semplificare per studiare meglio e di più” stimolando instancabilmente nei ragazzi forti prese di coscienza, responsabilità e consapevolezza. Avremo pertanto aule senza cattedra dotate di maxi touchscreen, notebook e tablet per tutti – libri di testo digitali – più scuola e meno vacanze – niente interrogazioni, compiti in classe ed esami (neanche quello di Stato) ma tesine scritte ed esposizioni orali a catena su tutte le materie e gli argomenti del programma mostrando piena padronanza e attenta proprietà di linguaggio e di espressione – massimo coinvolgimento partecipativo palesemente manifestato nelle masterclass interattive degli insegnanti e in ogni altra attività – tutti promossi con tre gradi di valutazione attribuite dai docenti anche durante l’anno scolastico: Ottimo (8/9) Buono (7/8) Modesto (6 pari ad un 8 di oggi) questi ultimi non potranno però iscriversi ai licei classici e scientifici pubblici ne all’università pubblica.
Si configura quindi una grandiosa e sorprendente aspettativa che il Presidente del Consiglio potrebbe presto sbandierare orgogliosamente a Bruxelles inaugurando per la nostra Scuola un’innovativa e avveniristica politica del fare senza precedenti consolidando ancor più la credibilità dell’Italia. L’irripetibile opportunità di poter disporre di ben 32 miliardi di PNRR/Miur esige perentoriamente un tassativo cambiamento epocale della didattica e dell’apprendimento
con esiti strabilianti, altrimenti dovremo perennemente rassegnarci
ad una Scuola e a un’Università che non decolleranno mai.

(Giampiero Darini – Strategie Culturali per la Scuola)

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