HomeComunicato StampaL'intervista di Libero Tassella al presidente di AnDDL

L’intervista di Libero Tassella al presidente di AnDDL

Intervistiamo il prof. Pasquale Vespa, dopo la manifestazione di ieri a Roma 15 giugno presso il Ministero dell’ istruzione. Napoletano, ingegnere, presidente dell’Associazione AnDDL guida da anni la protesta dei precari storici italiani per la loro stabilizzazione.

1) La Scuola è spinta da oltre 200.000 precari ma poi ogni anno li respinge, lasciandoli precari. Cosa avete chiesto ieri nella vostra manifestazione sulle gradinate del Ministero?

Abbiamo chiesto rispetto. Rispetto per la nostra dignità di lavoratori della scuola da anni discriminati e il rispetto della Direttiva Europea n.70 del ’99.
Abbiamo chiesto quello che sosteniamo da anni, ovvero chi ha lavorato ha diritto ad essere formato, abilitato e immesso in ruolo.
Non siamo numeri ma persone, siamo quei docenti che hanno consentito il corretto funzionamento della scuola pubblica italiana!
Abbiamo chiesto lo stralcio dell’art. 59 del D.L. Sostegni Bis e un Decreto Urgente dedicato al delicatissimo argomento Scuola che coinvolge i nostri ragazzi, le loro famiglie e decine di migliaia di precari le cui vite sono in bilico. In subordine un Emendamento che consenta l’assunzione dei precari presenti in II^ Fascia GPS con il solo requisito delle 3 annualità di servizio, un anno di formazione, una valutazione finale e l’immissione in ruolo.

2) Pensa che da parte del mondo politico ci possa essere un’apertura per quanto riguarda il reclutamento straordinario già in fase di conversione in legge del DL 73/ 2021?

Siamo sconcertati come la politica non riesca a recepire un messaggio semplice e ripetuto negli anni: chi ha lavorato deve essere stabilizzato, non “esodato”. Ad oggi pochi hanno voluto comprendere, nessuno ascolta, tutti pensano agli equilibri politici e non al bene della scuola e dei suoi lavoratori.

Avete avuto la solidarietà e dei riscontri dai politici questa mattina a Viale Trastevere?

No, abbiamo chiesto di essere ricevuti dai membri delle commissioni che stanno decidendo sulle nostre vite e sul nostro futuro, ma non abbiamo avuto ascolto. Nessun incontro a Montecitorio. C’è stato un incontro con i dirigenti del Ministero. Volevamo parlare con il Ministro Patrizio Bianchi, il nostro datore di lavoro e trasmettergli un messaggio chiaro. Le non scelte del Ministero determineranno la perdita del lavoro di decine di migliaia di precari storici, sostituiti dai giovani.
Il Concorso STEM, ad esempio, sostituirà gran parte dei lavoratori precari presenti nella II^ Fascia delle GPS con chi riuscirà a superare un quiz e chi si abiliterà con questa procedura scavalcherà chi oggi non ha nemmeno tempo di studiare per portare a termine il lavoro a scuola, con gli esami di fine anno. E questo dopo un anno massacrante dovuto all’emergenza sanitaria: come giusto compenso, oserei ironizzare.

3) I sindacati sul reclutamento stanno portando avanti una lunga vertenza, in cosa coincide la loro proposta con la vostra e in cosa si diversifica?

I sindacati con la firma dell’accordo del primo ottobre 2019 e con la cancellazione del Pas richiesto a gran voce al precedente ministro Bussetti hanno, nei fatti, decretato l’impossibilità per i precari storici di essere oggi assunti in virtù di quanto previsto dal famigerato art. 59 del DL Sostegni Bis. Se non siamo abilitati è perchè in Italia dal 2013 non esiste un percorso di formazione finalizzato ad abilitare i lavoratori precari della scuola. C’ è stato negato un sacrosanto diritto e a cascata ci viene impedito di partecipare alla fase di reclutamento straordinario. Oggi pare che le richieste coincidano ma sulla proposta di assunzione per titoli e servizi abbiamo visto un’azione sindacale assai blanda e prese di posizione sempre tardive.

4) Come risponde a chi considera la vostra richiesta come una sanatoria e un voler essere immessi in ruolo senza alcun accertamento, ci riferiamo ai 5 stelle e soprattutto allex Ministra Azzolina?

E’ giusto. Occorre fare una sanatoria ma ad essere sanato è uno Stato caporale che usa i suoi figli, li fa lavorare e poi li getta per strada, discriminandoli ancora una volta.

Anche questo governo “europeista” ha dimenticato la condanna dell’Europa per la reiterazione dei contratti a termine e ha considerato come carta straccia la Direttiva 1999/70/CE. Assumerà, ma non i precari storici, considerandoli numeri non persone. Il ministro Bianchi si assumerà la responsabilità morale e politica di questo processo di sostituzione e di contrapposizione dei meno giovani con i giovani.

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