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Petizione dei docenti laureati con 24 CFU che chiedono di poter diventare docenti di sostegno

Siamo un gruppo indipendente di laureati con 24 cfu la cui ambizione professionale è diventare docenti di sostegno.

Segnaliamo a tutti gli interessati che è nato un ampio movimento di laureati con 24 CFU per chiedere al MIUR che i prossimi corsi di specializzazione (TFA) sul sostegno siano aperti anche alla nostra ampia categoria di aspiranti docenti.

Invitiamo tutti gli interessati a far presente la nostra condizione e le nostre aspirazioni al Ministero e quindi a:

  • condividere questo comunicato
  • firmare la petizione promossa da altri colleghi da noi indipendenti su change.org (https://www.change.org/p/tfa-sostegno-2019-aperto-ai-laureati-con-24-cfu-lettera-al-ministro), della quale sentiamo di condividere gli scopi
  • iscriversi al gruppo FB promosso da altri colleghi da noi indipendenti “Tfa sostegno 2019 aperto ai laureati con 24 cfu: lettera al Ministro” (https://www.facebook.com/groups/195174098099347/?ref=br_rs), del quale sentiamo di condividere gli scopi
  • qualora il decreto e il bando non dovessero includerci, partecipare a un ricorso, che verosimilmente avrà ottime probabilità di successo
  • partecipare a eventuali manifestazioni che verranno organizzate per comunicare al Ministero le nostre aspettative

E’ questo il momento di far sentire la nostra voce al Ministero, affinché possa riconsiderare le scelte fatte nella bozza del decreto. E’ richiesta la partecipazione immediata di tutti i laureati che hanno speso tempo e denaro per acquisire i 24 cfu e che dal 2015 non hanno più avuto la possibilità di abilitarsi sulla propria classe di concorso ordinaria.

Siamo i giovani che il Ministro vuole portare in cattedra. Confidiamo che questo governo faccia ciò che è in suo potere per restituire dignità al diritto all’istruzione, al diritto all’inclusione e al diritto al lavoro sui quali è fondata la nostra Repubblica.

Ricordiamo che l’11 Dicembre il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha pronunciato il proprio parere obbligatorio sulla bozza di decreto dei corsi di specializzazione sul sostegno, concedendo parere “favorevole” al Ministero solo qualora questi ultimi vengano aperti anche ai laureati con 24 cfu. Il CSPI ha ribadito che la bozza di decreto contrasta con la bozza di legge di bilancio, che “l’evoluzione ancora non definita e confusa del quadro normativo non debba influire in modo negativo sulla possibilità di ampliare la platea di partecipanti” e che il decreto “possa diventare oggetto di un notevole contenzioso”. Confidiamo nel fatto che il MIUR ascolterà il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.

Gli altri colleghi da noi indipendenti del gruppo FB sopra citato hanno anche inviato di recente una lettera al Ministro per far presente tale situazione. Restiamo fiduciosi in attesa di un riscontro positivo.

Vogliamo far presente al Ministero che subiremmo una violazione del nostro diritto ad accedere alla professione docente qualora il decreto per attivare i corsi di specializzazione sul sostegno dovesse essere emanato secondo la versione della bozza attuale, che, come espresso anche dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, ci esclude ingiustamente e incompatibilmente con la bozza di legge di bilancio in corso di approvazione.

Infatti l’accesso al sostegno è attualmente blindato. In base alla bozza del decreto per i corsi di specializzazione sul sostegno e alla bozza della legge di bilancio è prevedibile che, se non facciamo sentire vivamente la nostra condizione al MIUR, i laureati con 24 cfu non potranno partecipare né al TFA sostegno né al concorso ordinario nel contingente di sostegno.

Infatti, in base alla bozza di decreto, per partecipare ai corsi di specializzazione sarà necessaria l’abilitazione (nonostante i TFA non siano attivati dal 2015). Successivamente, in base alla bozza di legge di bilancio in via di approvazione, per partecipare al concorso ordinario nel contingente di sostegno sarà necessaria proprio la specializzazione! Tutto ciò va portato all’attenzione del Ministero.

Il D.Lgs. 59-2017 prevedeva infatti che i laureati con 24 cfu potevano partecipare al concorso ordinario per l’accesso al FIT nel contingente di sostegno. Ma ciò sarà cambiato dalla legge di bilancio in via di approvazione, la quale richiederà la specializzazione nel sostegno quale requisito per partecipare al concorso ordinario nel contingente di sostegno. Proprio per questo, la stessa legge di bilancio in via di approvazione modifica i requisiti per accedere ai corsi di specializzazione sul sostegno, aprendo almeno questi ultimi anche ai laureati con 24 cfu. Risulta quindi incomprensibile che, nonostante ciò, alla fine i corsi di specializzazione siano comunque attivati secondo la normativa precedente. Nonostante il fatto che poi per partecipare al concorso ordinario nel contingente sostegno sarà richiesta proprio la specializzazione.

Abbiamo speso tempo e denaro per acquisire i 24 cfu che ci sono stati proposti come requisito imprescindibile per accedere alla professione di docente e suggeriamo al Ministero di farli valere adeguatamente.

Ricordiamo che i TFA sulle classi di concorso ordinarie non vengono attivati dal 2015, rendendo di fatto impossibile ai laureati degli ultimi tre-quattro anni accedere alla professione docente, e che invece sono stati previsti i 24 cfu come requisito per accedervi.

Ricordiamo che la gravissima mancanza di docenti specializzati sul sostegno è una vera e propria emergenza nazionale, che viola il diritto allo studio e il diritto all’inclusione dei nostri ragazzi. Se i corsi di specializzazione sul sostegno saranno aperti ai soli abilitati, è certo che i partecipanti saranno in numero molto minore rispetto ai posti disponibili e necessari e che l’emergenza non avrà mai fine.

Infine, è inutile dire che, se i corsi di specializzazione sul sostegno non saranno aperti anche ai laureati con i 24 cfu, il Ministero riceverà moltissimi ricorsi per i quali già da mesi numerosi sindacati e studi legali stanno raccogliendo migliaia di preadesioni, dando luogo a un’ulteriore situazione di incertezze e difficoltà.

Speriamo che, portando all’attenzione del Ministero tale situazione, possiamo fornire un utile suggerimento per favorire scelte che tengano in maggior considerazione le aspettative di tutti gli aspiranti docenti.

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