Il Conguaglio Contributivo NoiPA, effettuato ogni anno a febbraio 2025 in coincidenza con il conguaglio fiscale, è un argomento di grande interesse per il personale scolastico. Grazie a una recente analisi delle fonti legislative, possiamo comprendere meglio chi sarà interessato dal conguaglio e quali saranno gli effetti.
La firma del CCNL Istruzione e Ricerca del 18 gennaio 2024 (triennio 2019-2021) ha rappresentato una svolta importante. L’aumento dell’accessorio, in particolare della Retribuzione Professionale Docenti (RPD) e del Compenso Individuale Accessorio (CIA) per il personale ATA, ha avuto un impatto significativo sul conguaglio contributivo.
Infatti, l’effetto a lungo termine di questi aumenti ha portato all’azzeramento del conguaglio contributivo per il personale di ruolo e al rimborso dei contributi in più versati a favore del personale a tempo determinato. In altre parole, il conguaglio contributivo, che in passato poteva pesare anche per centinaia di euro, in questo 2025 non sarà percepito.
Per comprendere meglio le ragioni di questo cambiamento, dobbiamo fare un passo indietro di 50 anni, fino al 29 dicembre 1973, quando fu varato il DPR 1092 che regolava il trattamento pensionistico per il personale statale. Questa normativa prevedeva una maggiorazione del 18% della base pensionabile, che è stata successivamente confermata dalla Riforma Dini del 1995.
Tuttavia, la novità introdotta dalla “Riforma Dini” è che la maggiorazione del 18% – dal 1996 – è “a pagamento”, dove il dipendente paga l’8,80% a proprio carico e lo Stato contribuisce con il restante 24,20 %.
Grazie all’aumento dei compensi accessori previsti dal nuovo CCNL, la differenza tra la base pensionabile e gli importi già erogati (come la RPD) è stata notevolmente ridotta, portando all’azzeramento del conguaglio contributivo per il personale di ruolo e al rimborso dei contributi in più versati per il personale a tempo determinato.
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