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Ancodis: Rientrare in presenza il 10 gennaio è un evidente azzardo politico con il silenzio (assenso?) delle organizzazioni sindacali

Cosa succederà nelle scuole se si dovessero confermare gli attuali numeri di docenti e non docenti positivi? I genitori si ritroveranno di fronte ad una ovvia e inevitabile constatazione: non si potrà garantire un adeguato servizio scolastico.
Vediamo perché: ci troveremo con personale docente e non docente positivi da sostituire, personale non in regola con il green pass da sostituire, alunni positivi che a secondo il grado e le nuove regole (in parte vecchie!) manderanno in quarantena una classe, con mancati tracciamenti, assenza di screening di massa da parte delle USCA, assenza di personale non docente impegnato nella vigilanza e nei servizi di pulizia… ma come si garantisce il diritto allo studio in presenza e in SICUREZZA in queste condizioni?
Le nuove regole della quarantena – tranne per la scuola dell’infanzia – appaiono ancora una volta strambe e di difficile applicazione poiché entrano in gioco diverse variabili esterne alla scuola a cominciare dal testing di verifica, la corretta procedura dell’autosorveglianza per i più grandi, la tutela della privacy tra vaccinati e non.
Proviamo a immaginare cosa accadrà quando in una classe si saprà di un caso positivo tra gli alunni della scuola primaria o secondaria… Alla primaria e alla scuola media il problema è come fare la sorveglianza con testing (è stato previsto – ahimè senza riuscirvi – con le note tecniche del 6/11). Un fallimento! Per la primaria con un caso si attiva la sorveglianza con testing a T0 e T5: immaginiamo i genitori in giro con i figli per le farmacie a fare tamponi per il rientro? E i genitori che devono prendere permessi lavorativi o ferie per fare i turni ove trovassero disponibilità di tamponi? E, infine, chi ci garantisce che – considerate le caratteristiche della variante omicron – non ci ritroviamo in classe con dei “falsi negativi”?
Per la scuola secondaria: con un caso positivo come sopra ma con l’aggiunta dell’utilizzo delle FFP2. Chi le fornirà? E poi è immaginabile per gli alunni tenere la FFP2 per l’intera giornata scolastica? Faccio presente che già con la mascherina chirurgica è un’impresa farla tenere correttamente indossata per 5/6 ore/die.
Ma con due casi si complicano le cose: chi ci dirà per ciascun alunno la sua condizione vaccinale visto che il garante della privacy si è già pronunciato sulla non possibilità di acquisire questa informazione? Lo decideranno le USCA? e in quali tempi…remoti?
Oggi, purtroppo, nell’emergenza siamo esattamente a un anno fa….. quando il Ministero ha emanato la Nota n. 13 del 6/1/2021!
Suggerisco di andare a consultare la stampa di un anno fa per rendersi conto che per la scuola NON è cambiato nulla: stessa emergenza, stessa incertezza, stesse preoccupazioni.
Solo per noi referenti scolastici è cambiata la realtà nel senso di ancor più complicata!
Infine, per cortesia adesso non cadiamo nell’errore ideologico DAD si…DAD no ma cerchiamo di restare razionali!
Dobbiamo invece pretendere che gli altri anelli del sistema – sanitario e dei trasporti, ancora oggi debolissimi – proteggano la scuola svolgendo a pieno titolo, con responsabilità e tempestività la loro parte.
E si sospenda la norma della legge finanziaria che blocca la nomina dei supplenti dei collaboratori scolastici e dei docenti.
In tutto questo – ed è grave! – infatti si dimentica il personale scolastico che sarà assente a diverso titolo e per il quale permangono le stringenti regole per le supplenze brevi già a partire dal primo giorno di assenza. Occorre poter sostituire dal PRIMO giorno il personale assente per isolamento da covid con tempestività e senza alcuna preoccupazione per la probabile contestazione di danno erariale per i dirigenti scolastici.
Quale proposta? E’ troppo rischioso fare entrare contemporaneamente tutta la popolazione scolastica il 10!
Fare uno screening veloce e tempestivo a tutta la popolazione scolastica under 14 utilizzando l’esercito, le usca, le strutture private per fare entrare a scuola gli alunni e intanto mettere in DAD per una/due settimane gli alunni più autonomi delle scuole superiori poiché più grandi e potranno gestire meglio e in autonomia la didattica a distanza. Subito dopo passare allo screening per il secondo ciclo. In questo modo abbiamo una situazione aggiornata e veritiera per la ripresa in presenza….
Penso sia una soluzione ragionevole che non crei ulteriori pressioni non sostenibili dal sistema scolastico e sanitario e prova a garantire una certa sicurezza per chi sarà in presenza.
Rosolino Cicero

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