HomeComunicato StampaCOMUNICATO - BASTA CON LE PRETESE DI MODIFICARE IL CONCORSO STRAORDINARIO BIS!

COMUNICATO – BASTA CON LE PRETESE DI MODIFICARE IL CONCORSO STRAORDINARIO BIS!

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Comitato “Precari Uniti per la Scuola”

Il Comitato “Precari Uniti per la Scuola”, che riunisce un numeroso gruppo di docenti precari e idonei di procedure concorsuali di scuola secondaria, ribadisce ancora un volta la netta contrarietà alle reiterate pretese di modifica del Concorso “straordinario bis”, avanzate alla politica da una minoranza di docenti precari iscritti a tale concorso.

Riteniamo che le forze politiche abbiano fatto un notevole sforzo, attraverso la presentazione di appositi emendamenti al Decreto Milleproroghe, offrendo ai partecipanti al Concorso “straordinario bis” la possibilità di ulteriori posti a seguito di rinuncia.
Nonostante ciò stiamo assistendo ogni giorno a pressioni e a irrispettosi e poco eleganti biasimi da parte degli iscritti a quel concorso, attraverso stampa e Social, nei riguardi degli esponenti politici e dei firmatari degli emendamenti, volti a invitarli a modificarne il testo e a riformularli poiché, seppur presentati a favore dei partecipanti, questi ultimi non ravviserebbero la perfetta aderenza di tali emendamenti alle loro pretese, continuando, pertanto, a lamentarne il contenuto e manifestando il non gradimento.

Vogliamo ancora una volta ricordare che il bando originario del Concorso “straordinario bis” non prevede né abilitazione né graduatorie di idoneità per coloro che non risultino vincitori, essendo finalizzato a coprire solo posti rimasti scoperti da concorsi precedenti, né è previsto un voto minimo di idoneità, vale a dire che TUTTI i candidati, in virtù delle modifiche richieste, verrebbero inseriti all’interno del sistema scolastico, per l’appunto, soltanto per essersi iscritti e presentati dinanzi a una Commissione.

Non è, pertanto, sufficiente il pagamento di una tassa concorsuale per essere assunti a tempo indeterminato, come invece viene richiesto!

L’infondata pretesa di modifica di quel concorso permetterebbe l’abilitazione alla professione di docente e la successiva assunzione di tutti senza il rispetto di principi meritocratici e senza una effettiva selezione, bensì per il solo fatto di essersi iscritti a una procedura concorsuale e presentati dinanzi a una Commissione, a prescindere dall’esito della prova sostenuta, oltre a modificare nella forma e nella sostanza i requisiti e le modalità del bando, provocando una vera e propria discriminazione verso i precari che non hanno potuto iscriversi al Concorso “straordinario bis” per mancanza di posti autorizzati o che si sarebbero iscritti in ragione delle nuove condizioni che si intendono applicare.

Si configurerebbe, inoltre, anche un danno verso i concorrenti idonei dei vari concorsi ordinari, alcuni dei quali banditi precedentemente e ancora in svolgimento.

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Verrebbe meno, altresì, la certezza del diritto; molti insegnanti sono stati vittime dei continui cambiamenti delle regole che disciplinavano i concorsi, a bandi chiusi, da parte dei Governi che si sono succeduti, pertanto non è più accettabile la mancanza di certezza del diritto.
Le pretese di assunzione di tutti gli iscritti, infine, sarebbe a beneficio solo di una minoranza, circa 1/5 del precariato, se consideriamo che le supplenze per l’a.s. 2022-23 sono più di 150.000, tra precari statali che non si sono potuti iscrivere allo straordinario bis, nuovi precari con almeno tre anni di servizio e quelli con servizio misto (statale più paritario) o paritario, che non hanno potuto partecipare al concorso.
Di fatto, i 4/5 dei docenti precari resterebbe fuori da ogni possibilità di reclutamento, condannati alla persistente condizione di precarietà, senza possibilità alcuna di abilitarsi né di stabilizzarsi nel tempo.

Abbiamo già manifestato il nostro interesse per i progetti che il Ministero dell’Istruzione e del Merito si sta apprestando a sottoporre alla Commissione Europea, finalizzati al superamento del problema del precariato storico.

Il Comitato “Precari Uniti per la Scuola”

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