In generale, le scuole sono luoghi a rischio di diffusione dei virus respiratori e, in particolare, anche del virus Sars Cov 2.
Questo vale non solo per le scuole secondarie, ma anche per le scuole primarie e dellโinfanzia, perchรฉ l’ambiente scolastico รจ uno spazio chiuso, in cui, ogni giorno, molte persone, insegnanti e alunni, trascorrono tante ore insieme.
Non cambieranno questa situazione gli slogan (โle scuole: luoghi sicuriโ) con cui periodicamente si tenta di rassicurare i docenti, gli alunni e le loro famiglie.
Se รจ vero che, allโinterno dei locali scolastici, vengano adottate importanti norme di prevenzione, come lโuso di mascherine chirurgiche, il distanziamento tra i banchi e, quando possibile, lโareazione dei locali, risulta evidente che, da settembre 2020, si stia tentando di inseguire, con passo troppo lento, un virus che corre piรน veloce di noi.
Unโulteriore prova della sua velocitร รจ data dal report di fine anno dellโImperial College di Londra, in cui si analizzano le caratteristiche e la diffusione della nuova variante di Sars Cov 2, comunemente detta โingleseโ e giร diffusa in tutta Europa.
Ebbene, la nuova variante, fortunatamente non associata a manifestazioni cliniche piรน gravi della precedente, risulta piรน facilmente trasmissibile da persona a persona, mediamente il 70% in piรน, e si diffonde in modo particolare tra i bambini e i giovani.
La rapiditร di trasmissione del virus, secondo gli scienziati, appare plausibile sia avvenuta nelle scuole, che in Inghilterra hanno funzionato sempre con la didattica in presenza.
Cosa si potrebbe fare, quali soluzioni si potrebbero adottare?
Si potrebbe iniziare, ad esempio, dalla fornitura di mascherine FFP2 per gli insegnanti, effettuare screening periodici a tutto il personale scolastico, con test a campione, rafforzare lโareazione dei locali (anche se fa freddo!) ed eliminare mensa e tempo pieno fino a quando non sarร somministrato il vaccino a tutto il personale scolastico.
Perchรฉ il rischio non รจ solo che cambino gli scenari sanitari, ma che restino immutati gli errori, in decisioni e organizzazione.
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