L’istituto previdenziale ha recentemente fornito chiarimenti importanti riguardo l’esonero contributivo per i datori di lavoro privati ??che hanno ottenuto la certificazione della parità di genere. Questo incentivo, riservato alle imprese che promuovono attivamente l’uguaglianza di genere, prevede un esonero dell’1% sui contributi previdenziali, con un tetto massimo di 50.000 euro annui.
Un punto cruciale riguarda la corretta compilazione della domanda. In molti casi, i datori di lavoro hanno commesso errori nella sezione dedicata alla “retribuzione media mensile globale stimata”, un dato fondamentale per il calcolo dell’esonero. L’Istituto ha chiarito che è possibile rettificare tali errori, rinunciando alla domanda già inviata e presentandone una corretta entro il 15 ottobre 2024.
La mancata rettifica potrebbe portare a una riduzione dell’importo dell’esonero. Infatti, se non si interviene in tempo, la richiesta verrà accettata ma calcolata sulla base della retribuzione erratamente indicata, con un importo minore rispetto a quello effettivamente spettante all’azienda.
È quindi fondamentale che i datori di lavoro interessati si affrettino a verificare la correttezza delle informazioni inserite e, se necessario, procedano con la rettifica entro la scadenza. In questo modo, sarà possibile garantire che l’esonero contributivo venga concesso nella misura corretta, senza perdite economiche per l’azienda.
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