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Gli insegnanti di Ed. Fisica protestano per il taglio dei giochi sportivi studenteschi

Niente Giochi sportivi studenteschi. Scatta in tutta Italia la protesta degli insegnati di educazione fisica.
Riuniti il 21 gennaio in assemblea sindacale dallo Snals, 65 docenti in rappresentanza delle scuole di Treviso hanno comunicato la rinuncia alle fasi distrettuali e provinciali dei Giochi sportivi studenteschi 2013-14. «Malgrando le lusinghiere promesse contenute nelle linee guida (era il 2009) per lo svolgimento delle attività sportive pomeridiane, siamo al taglio del 66,1% delle risorse», dicono i docenti. Nel 2009 le risorse per le attività complementari di educazioni fisica assegnavano in media alle scuole 3.000 euro per ogni docente. Poi, dai 60 milioni destinati all’attività sportiva extrascolastica del 2012, si è passati a 40 milioni nel 2013 (-36%). Fino ad arrivare ai 20 milioni del 2014, con una media di 106,44 euro a classe. Ogni prof quest’anno potrà arrivare a un tetto di 20-25 ore retribuite per preparare alla pratica sportiva gli alunni.
Troppo poche per affrontare un evento sportivo come i Giochi studenteschi, dicono gli interessati. Così, monta la protesta. A Treviso, dal prossimo anno scolastico non sarà più svolta nessuna attività sportiva pomeridiana nelle scuole medie e superiori. A Catania le scuole effettueranno l’iscrizione ai Campionati studenteschi, ma si limiteranno a partecipare solo alla fase d’istituto. Sulle barricate i docenti di Frosinone.
«Così si va verso la morte dell’attività sportiva scolastica», dichiara Chiara Sperotto coordinatrice dell’ufficio di educazione fisica di Biella.

Emanuela Micucci

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