Poiché della scuola ci sono referenti per ogni cosa, i burocrati di Viale Trastevere nei mesi estivi ne hanno creato un altro: il cosiddetto Referente Covid da individuare tra DS, docenti e Ata, un regalo al Virus Covid 19 e all’allarmismo diffuso che si determinerà nelle scuole di ogni ordine e grado anche per un banale attacco di tosse o per un raffredfore con un clima di caccia all’untore di manzoniana memoria, che la metà basta.
Ansia di genitori e dei ragazzi per falsi allarmi, conflittualità scuola- famiglia , chiusure immotivate di classi e didattica a distanza che ormai sembra essere la vera panacea dei DS e non solo per ogni problema irrisolto e lasciato tale come organico e spazi.
Li vedete già i ragazzi accalcarsi sulla soglia dell’aula mente il Referente Covid porta l’alunno nell’aula Covid
e attiva le procedure previste?
È voler mettere una toppa al problema come si è fatto per l’operazione banchi con o senza rotelle e con i messaggi rassicuranti lasciati alla Ministra.
Il discorso andava impostato dal Governo come una vera emergenza straordinaria, conoscendo lo stato delle scuole, e andava vista come un’ occasione per recuperare i decenni di tagli con investimenti che SBC ha previsto in 30 miliardi di euro, una spesa buona per dirla alla Draghi, da Recovery Fund.
SBC chiede iniziative significative e non pennichelli caldi e cioè la presenza permanente di un infermiere in ogni plesso scolastico collegato a un medico che opera su una rete di scuole limitata nel numero.
L’altra richiesta di S.B.C. è la dotazione di tamponi che offrono una risposta rapida senza creare il panico e allarmismi tra docenti, alunni e famiglie.
Non si possono fare test e esperimenti sulla nostra pelle, vogliamo insegnare in presenza questo è fondamentale ma, ma senza allarmismi, panico e nel rispetto della salute delle persone.
Libero Tassella SBC
I testi per prepararsi al concorso ordinario 2020
