Nel panorama geopolitico attuale, l’Europa sta attraversando una delle fasi più critiche della sua storia recente. I valori fondanti dell’Unione Europea sono messi a dura prova da instabilità economica, incertezze culturali e tensioni internazionali che rischiano di far vacillare la coesione tra gli Stati membri. In questo contesto, il nostro Paese ha una responsabilità cruciale: promuovere politiche che rafforzino la centralità dell’Europa e riaffermare con forza i principi di solidarietà e giustizia sociale.
Uno degli strumenti chiave per garantire un futuro stabile e prospero è l’istruzione. La scuola pubblica deve essere al centro di una strategia di rinascita sociale ed economica, offrendo pari opportunità a tutti gli studenti e garantendo condizioni di lavoro dignitose agli insegnanti. Il precariato scolastico rappresenta una delle principali criticità del sistema educativo italiano e deve essere affrontato con misure concrete, adeguandosi alle direttive europee che impongono stabilità lavorativa e garanzia dei diritti fondamentali.
Italia ed Europa: una sfida di coesione e stabilità
L’Italia deve dimostrare il proprio impegno nei confronti dell’Unione Europea, rispettandone i principi e applicandone le direttive, in particolare quelle relative al lavoro e all’istruzione. Non si può parlare di giustizia sociale se il diritto allo studio e alla formazione è subordinato alle possibilità economiche delle famiglie. È fondamentale investire nelle scuole pubbliche, nel miglioramento delle infrastrutture, nel benessere degli insegnanti e nella formazione dei giovani, senza cedere a logiche di mero profitto o alla privatizzazione dell’istruzione.
I docenti di “Scuola Lavoro e Libertà” chiedono al Governo italiano di farsi promotore di un modello educativo basato su equità, inclusione e stabilità lavorativa. In particolare, sostengono la petizione europea n. 1264/2024, che mira a riconoscere e garantire i diritti dei docenti precari italiani, affinché l’Italia possa fornire un esempio virtuoso di politiche educative efficaci e sostenibili.
Un appello per un’istruzione solida e un futuro stabile
È necessario un cambio di paradigma: anziché destinare risorse economiche a politiche di riarmo e tensione internazionale, occorre investire nel welfare, nella sanità, nell’educazione e nella sicurezza sociale. L’Italia deve scegliere di costruire un futuro basato sulla conoscenza, sulla solidarietà e sulla cooperazione, fornendo un modello di pacificazione sociale che possa essere adottato anche a livello internazionale.
Per questo, si invita tutta la comunità scolastica e i cittadini a sostenere la petizione per il riconoscimento dei diritti dei docenti precari e per il rilancio dell’istruzione pubblica come pilastro fondamentale della società del futuro.
Scuola Lavoro e Libertà
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