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Lavoratori fragili & inidonei, lettera aperta a tutti i politici ed esponenti del Governo: servono tutele serie ed immediate

Il Governo in questo periodo estivo in cui l’aumento vertiginoso dei contagi da Omicron sta nuovamente dominando (è la prima estate che succede ) ha appena bocciato nella conversione in legge del DL 50/2022 gli emendamenti inclusivi per noi lavoratori fragili e caregiver, abbandonando anche i genitori con figli disabili gravi.
Dal 1 luglio 2022 nessuna tutela per nessuno, niente assenza ricovero fuori comporto per i lavoratori incompatibili con il lavoro agile per mansione, niente diritto allo smart working per nessuno, né lavoratori, nè caregiver. Il Governo e le Parti sociali si sono limitati ad “omaggiarci”, in piena ripresa Covid, dell’auspicio del ripristino delle tutele attuate per noi (non per tutti, a onor del vero) sino al 30 giugno scorso, ovvero dello smart working e dell’assenza ricovero, quest’ultima però “esclusivamente” per i lavoratori fragili ricompresi nella lista Interministeriale (DM Salute 04 febbraio 2022).
Il protocollo condiviso anti-contagio Sars-Cov-2/Covid-19 siglato di recente dalle Parti sociali con i Ministri Orlando e Speranza è un protocollo ricco di auspici e null’altro di concreto che sia davvero degno di menzione a tutela dei lavoratori fragili. Ciò che continua ancora a sfuggire colpevolmente a questo Governo è che con i protocolli, le circolari e gli auspici non si tutelano seriamente dal punto di vista sanitario e lavorativo le persone più vulnerabili.

Si sarebbero potuti approvare quegli emendamenti inclusivi per la nostra categoria (fragili, inidonei, caregiver) alla Camera nel corso della conversione in legge del DL Aiuti n. 50/2022, ma il Governo ha preferito ignorare le nostre istanze, respingendo tali emendamenti.
Attualmente è in corso l’iter legislativo di un nuovo decreto, nell’ambito del quale purtroppo alcuni parlamentari hanno presentato emendamenti “a metà”, emendamenti poco costosi ma parallelamente ed inevitabilmente poco inclusivi, che lasciano fuori persino i lavoratori oncologici (impossibilitati al lavoro agile per mansione) dopo appena sei mesi ed un giorno dal completamento della chemioterapia e moltissimi altri lavoratori fragili con malattie rare, ugualmente gravi, la cui unica “colpa” è quella di non essere state annoverate nella lista patologie e condizioni di cui al DM Salute 4 febbraio 2022. Preme evidenziare che molti di loro, lavoratori fragili con malattie rare, per curarsi ed in molti casi solo per ricevere una prima diagnosi sono stati costretti a trasferirsi in altre regioni, dove vi sono strutture sanitarie (cosiddetti centri di riferimento), capaci di far diagnosi e attuare le terapie, assisterli, in quanto trattasi di persone affette appunto da malattie rare (poco conosciute), così poco conosciute da essere state lasciate indietro.
Dopo oltre due anni dall’inizio della pandemia, gli Onorevoli ed il Governo non sono riusciti a capire quanto sia rischioso per i lavoratori fragili oncologici contrarre il Covid-19, eppure solo la parola tumore dovrebbe far tremare o quanto meno sollecitare una maggior sensibilità ed attenzione verso questi concittadini, invece il cosiddetto “male del secolo” sembrerebbe far paura solamente a chi lo vive. Per non parlare delle malattie rare, che sono così rare da non essere nemmeno viste dai parlamentari e dal Governo.
Il virus non arresta la sua corsa che nelle ultime settimane è persino accelerata, gli esperti consigliano di vaccinare e tutelare i fragili (ultimi appelli proprio in queste ore lanciati dal prof. Crisanti e dal dott. Filippo Anelli, presidente nazionale dell’Ordine dei Medici), il Governo si limita a raccomandare le vaccinazioni per i fragili ma di fatto sta negandoci le tutele sanitarie e lavorative, taluni politici presentano emendamenti poco costosi (pensando così di avere maggiori chance di approvazione) ma non inclusivi.

Vorrei chiedere a chi “baratta” le nostre tutele
di sopravvivenza se si siano mai soffermati a chiedersi quanto valga economicamente la vita umana, quanto valga la loro vita. Salvare vite umane non ha prezzo.
A nulla rileva aver proposto emendamenti poco costosi e poco inclusivi perché, si dice, in tal modo almeno “salviamo il salvabile e poi si pensa agli altri”. No, non è così che si ragiona, perché il Covid non fa sconti ai lavoratori esclusi dagli emendamenti per i fragili, né tantomeno possono permetterselo i parlamentari.
Invitiamo gli Onorevoli che hanno presentato nel nuovo decreto in via di conversione emendamenti a tutela di alcuni lavoratori fragili a volerci vedere, non possono ignorarci e lasciarci indietro, ancora per l’ennesima volta.
Invitiamo il Presidente del Consiglio Draghi, i Ministri, gli Onorevoli Deputati e Senatori a voler vedere i lavoratori oncologi, i lavoratori con malattie rare, i lavoratori con legge 104/92 in gravità (art. 3, comma 3), tra cui i lavoratori sordi, i lavoratori ciechi, che stanno affrontando letteramente da soli questa nuova ondata di contagi sul posto di lavoro, senza poter vedere se gli strumenti di lavoro, le superfici e gli oggetti presenti sul posto di lavoro siano stati contaminati da utenti o colleghi poco attenti con i loro comportamenti, che possono mettere a rischio questi lavoratori vulnerabili, dato che in questi tutti i luoghi di lavoro è venuto meno l’obbligo di indossare le mascherine, incluse le buone pratiche di igiene.
Si pensi ai lavoratori sordi che mettono quotidianamente a rischio la propria vita, poiché per comunicare (data la mancanza di mascherine trasparenti) i loro colleghi (in buona salute) si permettono il “lusso” di stare beatamente senza mascherine negli stessi ristretti ambienti, gomito a gomito con questi lavoratori fragili.
Si sta ledendo la dignità umana.
Siamo ancora vivi e sofferenti, come fate a non “vederci”?

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