Il dibattito sull’autonomia differenziata sta mettendo in pericolo uno dei pilastri fondamentali del nostro paese: il sistema scolastico pubblico. La riforma proposta dalla Lega rischierebbe infatti di frammentare ciò che da sempre unisce l’Italia, ovvero la possibilità per tutti i cittadini di accedere ad un’istruzione di qualità indipendentemente dal luogo di nascita.
I rappresentanti del Movimento 5 Stelle in Commissione Cultura alla Camera hanno espresso forte preoccupazione per le conseguenze che deriverebbero da un’applicazione integralista dell’autonomia differenziata al mondo della scuola. Parlando di un vero e proprio “attacco” mai visto prima, gli esponenti pentastellati hanno evidenziato come la sola ipotesi di avere 20 sistemi scolastici, di reclutamento e programmi differenti rischi di aumentare a dismisura il divario tra le varie aree del Paese.
In gioco ci sarebbe anche l’unità pedagogica del Paese, fondata sulla capacità della scuola pubblica di promuovere i valori costituzionali di uguaglianza, solidarietà e coesione sociale a prescindere dal territorio. Di fronte a tale minaccia, il M5S ha dichiarato di voler mobilitare l’opinione pubblica con una campagna a sostegno della scuola come bene comune, da preservare da derive regionalistiche lesive dell’interesse nazionale. La posta in gioco è alta: da un lato l’unità del sistema educativo italiano, dall’altro la sua frammentazione in 20 sistemi autonomi e potenzialmente discriminatori.
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