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Mobilità 2017: i numeri dei trasferimenti dei docenti di ogni ordine di scuola

In questi giorni si fa un gran parlare della mobilità 2017 della scuola, i media hanno fornito dei numeri che secondo il sindacato Cisl Scuola non sono reali. I numeri non tornano e lo dimostrano con una tabella dove sono suddivisi per ordine di scuola.

Mobilità 2017, i trasferimenti reali per ogni ordine di scuola

Mobilità 2017: i numeri dei trasferimenti dei docenti di ogni ordine di scuola

I numeri forniti dagli organi di stampa, sottolinea il sindacato, descrivono una scuola allucinante, ma non sono numeri reali.

“In premessa – scrive la CISL scuola in un comunicato -, riteniamo indispensabile escludere dal computo il numero dei posti coperti da supplenze”.

Il conto delle supplenze altererebbe il numero totale dei movimenti dei precari e quindi falserebbe i dati definiti.

“Tolte dal conteggio le supplenze – continua il sindacato -, resta il numero dei docenti che hanno ottenuto un trasferimento nel 2016/17, pari a 157.901.

Numero piuttosto elevato (ancorché molto lontano dagli sbandierati 250.000), ma su cui va fatta un’ulteriore precisazione di non poco conto: di quei 157.000 movimenti, infatti, ben 85.000 rappresentano un’operazione dovuta e inevitabile, ossia l’attribuzione della sede di titolarità ai docenti assunti nel corso dell’anno scolastico precedente, i quali per legge sono tenuti a presentare una domanda che si chiama “di trasferimento”, ma in realtà serve non a cambiare sede, ma a ottenerne una.

Restano quindi in totale poco più di 70.000 i trasferimenti “veri”, quelli cioè di chi si trasferisce da una sede a un’altra perché ha chiesto e ottenuto di farlo”.

70 mila trasferimenti, ma non è ancora il numero definitivo

“Ma anche questo numero andrebbe depurato: anzitutto dai movimenti cosiddetti “d’ufficio”, dovuti cioè alla necessità di trasferire docenti che hanno perso il posto, e poi anche da quelli di chi – al contrario – riesce a tornare nella scuola da cui era stato allontanato in precedenza perché soprannumerario. In questo secondo caso, consentendo magari di recuperare quella continuità didattica che si era interrotta non certo per volontà del docente.

Non disponiamo purtroppo di questo dato, che in un recente passato aveva raggiunto consistenza notevole a causa dei pesanti tagli di organico.

All’interno dei numeri sopra descritti, si collocano quelli riguardanti i movimenti su posti di sostegno, che sono in tutto poco meno di 30.000 (18.427 internamente alle singole province, 11.540 tra province diverse).

Se ne ricava che i trasferimenti “a domanda” di docenti titolari su cattedra, posto classe o sezione sono circa 40.000 (ma probabilmente di meno, se si considerano i movimenti “subìti” dai perdenti posto).

Questi i numeri veri dei trasferimenti, cui si possono aggiungere i circa 27.000 insegnanti che hanno ottenuto assegnazione provvisoria (di cui 14.000 su sostegno e 13.000 su cattedra, classe o sezione), ricordando però che si tratta di movimenti legati a specifiche e limitate motivazioni di carattere personale o familiare.

Alla luce di queste precisazioni, i racconti che hanno riempito in questi giorni pagine e pagine di giornali possono forse assumere una luce un po’ diversa.

Noi consideriamo comunque un bene che la scuola occupi il centro della scena mediatica e ci dà molto più fastidio quando scende sui suoi problemi e sulle sue esigenze il velo dell’oblio o della disattenzione.

Ma l’obiettivo sia sempre, davvero, quello di sollecitare l’impegno di tutti perché la scuola e chi ci lavora siano messi in condizione, almeno, di far fronte all’ordinario quotidiano impegno (non sempre è condizione garantita) e se possibile di poterlo svolgere con più efficacia.

Se invece si finisce per accreditare l’immagine di un corpo docente – conclude la CISL – intento solo alla cura del proprio interesse o addirittura dedito al “turismo” a scapito degli alunni (come indecentemente qualcuno è arrivato a dire), allora non si rende un buon servizio né alla scuola, né a una corretta informazione.

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