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STANNO FACENDO LO SCIOPERO DELLA FAME I DOCENTI RICORSISTI, NEL FRATTEMPO QUELLI CHE HANNO SEGUITO LE REGOLE NON MANGIANO DA 4 ANNI

COMUNICATO STAMPA – Stanno facendo lo sciopero della fame i docenti che hanno ottenuto l’accesso in Gae (le graduatorie che permettono l’accesso al ruolo senza concorso chiuse nel 2007) grazie ad un RICORSO.

Stanno facendo lo sciopero della fame i docenti il cui ricorso non aveva alcun fondamento per LEGGE. Nessuno in possesso del solo titolo di diploma ha avuto mai accesso diretto al ruolo, senza superare prima un concorso o un corso speciale.

Stanno facendo lo sciopero della fame i docenti ricorsisti che hanno preferito prendere una scorciatoia, piuttosto che approfittare delle occasioni di stabilizzazione date dal Governo: 7 cicli di Scienze della Formazione Primaria vecchio ordinamento, un corso speciale nel 2005 e tre concorsi a cattedra nel 1999, nel 2012 e nel 2016.

Stanno facendo lo sciopero della fame i docenti che hanno deciso di ricorrere dal 2010 in poi e pretendono il diritto di accesso a graduatorie chiuse nel 2007.

Stanno facendo lo sciopero della fame anche i docenti ricorsisti che hanno iniziato a fare questo lavoro ieri, pretendendo un ruolo senza alcuna competenza didattica e metodologica.

Stanno facendo lo sciopero della fame i docenti ricorsisti che rischiano di trasformare la scuola in un UFFICIO DI COLLOCAMENTO e in un AMMORTIZZATORE SOCIALE.

Nel frattempo i docenti che hanno seguito le regole (vincitori di concorso, residuali Gae e laureati in SFP nuovo ordinamento) non hanno bisogno di fare lo sciopero della fame; la fame la fanno davvero, poiché SCAVALCATI continuamente da vecchi e nuovi ricorsisti.

Nel frattempo i docenti che hanno seguito le regole si battono per una SCUOLA DI QUALITÀ, poiché grazie ai ricorsi hanno fatto il loro ingresso a scuola persone senza competenza alcuna.

Nel frattempo i docenti che hanno seguito le regole restano scavalcati e la loro CARRIERA rimane BLOCCATA: i vincitori di concorso e i residuali Gae vedono rallentato il loro accesso in ruolo, mentre i laureati in SFP nuovo ordinamento nemmeno lavorano.

Ogni giorno gli italiani si lamentano poiché l’Italia è un Paese in cui la legge non viene mai rispettata, dove vince sempre chi sceglie la scorciatoia e non la strada del sacrificio e della fatica. Ci arrabbiamo se qualcuno ci supera mentre siamo in fila alla posta, pensate un po’ a chi si è guadagnato il proprio posto in una graduatoria (attraverso studio, lavoro, impegno e fatica) e si vede scavalcato da persone il cui ricorso è stato dichiarato illegittimo.

Continuare ad assecondare le pretese di un’unica categoria di insegnanti a discapito di altre tre è profondamente ingiusto.

Continuare ad assecondare le pretese di chi, attraverso un ricorso dichiarato infondato dalla legge, ha SCAVALCATO i posti legittimi di insegnanti che UMILMENTE hanno seguito le regole è a dir poco vergognoso.

Da sopruso non deve nascere sopruso. Chi crede che un proprio diritto sia stato violato, non deve rivendicarlo usurpando quello degli altri.

Fanno lo sciopero della fame, dopo aver mangiato il pane altrui per quattro lunghissimi anni.

Il RUOLO si ottiene con CONCORSO non con ricorso.

Coordinamento Nazionale Scienze della Formazione Primaria n.o.

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