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Torino – Continua la protesta del personale Educativo

Ieri venerdì 9 ottobre alle ore 9:00 di fronte al palazzo dell’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte si sono ritrovati gli educatori precari dei convitti del torinese per un presidio soprattutto per porre all’amministrazione la grave situazione determinata dalla mancanza di posti per i 12 educatori rimasti, appunto, senza posto dopo la chiusura del convitto per non udenti avvenuta nel 2014.
I colleghi precari erano sostenuti anche da alcuni colleghi di ruolo solidali e dalla CUB Scuola Università Ricerca.
Abbiamo manifestato tutto il nostro dissenso fino a quando una delegazione non è stata ricevuta – va detto con la scorta di poliziotti in borghese come se fossimo pericolosi sovversivi – dal dirigente Dott. Manca .
La delegazione ha esposto, come se il Dott. Manca non ne fosse già a conoscenza, la situazione in cui versano gli educatori precari
Si è trattato in particolare di
– la mancanza di posti dopo la scellerata decisione della chiusura del convitto per sordi di Torino, peraltro avvenuta dopo la chiusura degli aggiornamenti graduatorie ad esaurimento con l’effetto che molti colleghi che avevano scelto Torino sulla base di una valutazione non più esatta dei posti disponibili sono stati inevitabilmente esclusi dalla possibilità di lavorare, del 2014;
– la decisione, nonostante la penuria di posti in organico di diritto di dare due assegnazioni provvisorie interprovinciali;
– la richiesta di riapertura del convitto per sordi puntando su un rilancio della struttura medesima e attivazione di corsi L.I.S. necessari per avere la professionalità necessaria per la comunicazione con i non udenti;
– la possibilità di far rientrare gli educatori nell’organico potenziato di prossima nomina;
– la possibilità di posti in deroga come l’anno scorso in modo tale da arrivare fino al prossimo aggiornamento delle graduatorie quando ognuno potrà scegliere la provincia in cui fare domanda.
Il Dott. Manca dal canto suo prendeva appunti e, al termine del nostro intervento, ha sostenuto che, a suo parere, alcune rivendicazioni erano inaccettabili ma che comunque avrebbe comunicato al ministero venerdì prossimo le nostre richieste.
Un atteggiamento certo non di disponibilità anche se si considera la presenza della polizia in una trattativa sindacale, pratica che non ci risulta essere usuale, che non ci impedirà di continuare la nostra iniziativa e che, al contrario ci stimola ad agire con ancor maggiore determinazione.

COMUNICATO  A FIRMA DEL  PERSONALE EDUCATIVO PRECARIO TORINO

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