Il Movimento 5 Stelle non usa mezzi termini e boccia senza appello la manovra del Governo Meloni per quanto riguarda i fondi e le misure destinate al mondo della scuola.
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Gli esponenti Cinque Stelle in commissione cultura alla Camera Antonio Caso, Anna Laura Orrico e Gaetano Amato non lesinano critiche, sottolineando come “il voto a cui questo esecutivo può aspirare non vada oltre lo zero”.
Secondo i pentastellati sarebbe del tutto insufficiente “quel poco previsto”, a fronte delle tante emergenze da affrontare. Nessun intervento strutturale viene lamentato per sostenere le famiglie con il caro-libri né per garantire la gratuità dei trasporti scolastici.
Assenti anche misure significative per l’edilizia scolastica e il contrasto al fenomeno delle “classi-pollaio”. Così come non si intravede alcuna retromarcia sul dimensionamento che porterà tagli agli istituti, specialmente al Sud.
Persino i fondi per la riduzione della dispersione scolastica e della povertà educativa sarebbero oggetto di definanziamenti, assieme a quelli per l’offerta formativa e la cultura umanistica.
Il M5S parla chiaro: la visione di Meloni e Valditara è quella di “una scuola pubblica indebolita, marginalizzata e subalterna alle esigenze del lavoro”. Un giudizio durissimo che esprime tutta la contrarietà pentastellata alle scelte adottate dal nuovo Esecutivo.
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