Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene all’Università Cattolica e presidente del Board per la lotta al cancro della Commissione Europea, ha espresso profonde preoccupazioni riguardo alla riapertura delle scuole in Italia. Il noto esperto in materia sanitaria teme che questa decisione possa aggravare ulteriormente la situazione pandemica nel paese.
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Ricciardi fa riferimento alla natura del virus, noto per le sue “onde periodiche” e la sua abilità di mutare per infettare il maggior numero possibile di individui. Egli avverte che ignorare la minaccia del COVID-19 potrebbe comportare una pericolosa moltiplicazione delle infezioni e il sovraffollamento degli ospedali.
Guardando all’esperienza del Nord Europa, dove i contagi sono stati tenuti sotto controllo attraverso il monitoraggio della qualità dell’aria nelle aule e la garanzia di una adeguata ventilazione, Ricciardi suggerisce che l’Italia dovrebbe adottare un approccio simile per garantire la sicurezza nelle scuole. Inoltre, in aule ben aerate e con banchi mantenuti separati, Ricciardi ritiene che le mascherine potrebbero non essere necessarie durante le lezioni.
Le preoccupazioni di Ricciardi sono condivise da altri esperti del settore sanitario, tra cui Antonio D’Avino, presidente nazionale della Federazione italiana medici pediatri (Fimp). D’Avino insiste sulla necessità di un approccio condiviso e chiede un tavolo di discussione con i ministri competenti e gli esperti medici del territorio per elaborare linee guida chiare sulla gestione del virus nelle scuole.
Attualmente, sia gli studenti che i docenti positivi al virus hanno il permesso di entrare in classe, ma D’Avino tranquillizza sostenendo che “nessun preside o genitore permetterebbe l’ingresso in classe di un individuo contagioso.” Tuttavia, l’attenzione rimane focalizzata sulla necessità di misure rigorose per proteggere la salute pubblica e prevenire un’ulteriore diffusione del COVID-19 nelle istituzioni educative.
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