HomesindacatiIn Piemonte mancano ben 553 docenti

In Piemonte mancano ben 553 docenti

Mancano insegnanti forse perchè l’Esecutivo è costituito da un numero enorme di dilettanti allo sbaraglio?

Lo denunciamo sin da quanto sono state pubblicate le prime bozze della possibile legge 107/15 definita “buona scuola” che di buono non avrebbe portato nulla. Purtroppo i fatti ci hanno dato ragione.

A farne le spese purtroppo sono gli studenti e le loro famiglie.

In diverse regioni quest’ultime hanno organizzato proteste spontanee per denunciare la mancanza di docenti. Addirittura alcune scuole hanno lanciato appelli nella speranza di reperire docenti da altre regioni.

Tutto ciò chiaramente sta causando un disservizio e tantissima confusione.

In Piemonte, ad esempio, si è registrato un incremento di circa 1.500 alunni, mentre è diminuito drasticamente il numero dei docenti assegnati alla regione, all’appello ne mancano ben 53, ma non era buona scuola?

Tale ammanco di docenti ha portato FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS a scrivere una lettera di denuncia congiunta nella quale si sottolineano molte problematicità che secondo Renzi & Co. dovevano costituire la “buona scuola”.

Insomma l’esecutivo sembra costituito da dilettanti allo sbaraglio.

Ecco il testo della lettera.

Dopo i primi giorni di lezione, nella fase di completamento delle operazioni di utilizzazione e nomina del personale, si conferma in modo evidente la situazione di sofferenza dell’organico dei docenti.

La mancanza dei 553 posti, come più volte denunciato dalle Organizzazioni Sindacali, sta evidenziando situazioni di disfunzionalità del servizio e determina un pesante arretramento dell’offerta formativa piemontese.

Sul totale delle richieste indifferibili, che le scuole della Regione hanno inoltrato agli uffici scolastici, occorrono ancora 553 posti, ma dalla ripartizione nazionale si evince in modo chiaro che il Piemonte è già stato penalizzato, rispetto allo scorso anno, nell’assegnazione dell’organico di fatto 2016/2017: -322 posti a fronte di un incremento di circa 1.500 alunni.

Alcuni nodi particolarmente problematici sono:

istruzione degli adulti (POLIS e CPIA)
pluriclassi
sdoppiamento classi
tempo scuola nella scuola primaria.

Per questi motivi chiediamo che tutti i soggetti in indirizzo, ciascuno per le sue competenze, agiscano per sanare la situazione di grave difficoltà in cui versa la scuola piemontese.

Chiediamo inoltre al Presidente della Regione di promuovere un tavolo che raccolga tutti i soggetti coinvolti al fine di individuare percorsi di confronto politico ed istituzionale in grado di determinare azioni risolutive.

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