“Per anni, una commissione ministeriale per la pubblica istruzione ha tenuto in “ostaggio” migliaia di insegnanti con vari ruoli contrattuali a loro piacimento. Non possono incolpare l’UE per le loro opinioni positive o negative”, scrive un nostro lettore. “La maggioranza delle nostre camere – prosegue – può cambiare se vuole: tutto ciò che deve fare è votare in pieno giorno. In questo modo, sarà chiaro chi è a favore e chi è contro una volta per tutte. La libertà di porre una domanda non garantisce un trasferimento se non ci sono posti disponibili. Questa è una situazione frustrante per le persone colpite.
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La questione ruota attorno a una commissione che controlla il movimento degli insegnanti all’interno del sistema di istruzione pubblica. Gli insegnanti con contratti a tempo determinato o part-time sono spesso in posizioni precarie a causa del processo decisionale della commissione, che sembra essere basato sul favoritismo piuttosto che sul merito.
Purtroppo, gli insegnanti non possono incolpare l’Unione europea per questa situazione. Il potere decisionale spetta esclusivamente alla commissione e la maggioranza delle camere ha la possibilità di cambiare la situazione se lo desidera.
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Inoltre, la libertà di porre una domanda sulla loro situazione non garantisce il trasferimento ad un’altra posizione, soprattutto se non esistono posti disponibili. Questa incertezza ha lasciato molti insegnanti esasperati.
È imperativo che la questione sia affrontata dalle autorità competenti per garantire un trattamento equo e giusto per tutti gli insegnanti nel sistema di istruzione pubblica”.
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