I documenti che definiscono gli obiettivi formativi per i diversi ordini scolastici rappresentano una guida fondamentale per il sistema di istruzione italiano. Proprio per questo motivo, la notizia della volontà del governo di riformare le Indicazioni nazionali relative al primo e secondo ciclo ha suscitato perplessità nel Partito Democratico.
Dubbi e perplessità del Partito Democratico sulla nomina di una commissione ad hoc senza coinvolgere adeguatamente gli stakeholder della scuola
In una recente interrogazione alla Camera, la deputata del PD Irene Manzi ha chiesto chiarezza al ministro Valditara sulla nomina di una commissione ad hoc incaricata della revisione, sollevando dubbi sulla scelta di affidarsi a una composizione parziale senza coinvolgere in maniera strutturata il mondo della scuola. Secondo i democratici, una riforma di tale portata andrebbe ponderata con un’analisi approfondita delle linee guida vigenti e un confronto aperto con tutti gli stakeholder.
Tuttavia, davanti alle richieste di trasparenza avanzate dal PD, il ministero dell’Istruzione ha fornito risposte generiche, limitandosi a menzionare l’obiettivo di riportare al centro i saperi e la loro valenza educativa. Un chiarimento troppo vago per il PD, che teme una revisione affrettata che potrebbe indebolire il valore dell’autonomia scolastica. Il dibattito sulla riforma delle Indicazioni nazionali è dunque ancora aperto.
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