L’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici (ANDIS) ha messo in primo piano la questione dell’autonomia differenziata nel sistema scolastico italiano durante il Consiglio Nazionale tenutosi a Jesolo Lido dal 26 al 28 ottobre. In particolare, l’associazione ha ribadito la necessità di coinvolgere attivamente le istituzioni educative nel dibattito sull’attuazione del disegno di legge Calderoli.
Secondo l’ANDIS, l’autonomia differenziata dovrebbe essere concepita in modo da garantire la parità dei diritti sociali e civili di tutti i cittadini, senza compromettere l’accesso a opportunità uguali su tutto il territorio nazionale. L’associazione sottolinea l’importanza di non rispettare il principio costituzionale dell’unitarietà del sistema scolastico, un elemento cruciale per l’identità nazionale.
Un punto centrale della posizione dell’ANDIS riguarda la funzione del dirigente scolastico, la quale, afferma l’associazione, deve rimanere sotto il controllo dello Stato. Questa posizione è giustificata con l’obiettivo di evitare una frammentazione dei contratti che potrebbe minare ulteriormente l’unità del sistema educativo sancito dalla Costituzione.
L’associazione ritiene che la scuola, come autonomia funzionale dello Stato di raggio costituzionale, debba essere coinvolta pienamente nel dibattito sull’autonomia differenziata. L’ANDIS considera “inopportune” alcune prese di posizioni recenti di esponenti politici locali su questioni scolastiche e si impegna a iniziare un dialogo costruttivo con organismi parlamentari, forze politiche, sindacati, associazioni ed enti.
In conclusione, l’ANDIS si pone come promotore di un confronto aperto e costruttivo su questo delicato tema, cercando di preservare l’unità e l’efficacia del sistema scolastico italiano nel rispetto dei principi costituzionali fondamentali.
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