HomeScuolaProfessionali, calano gli iscritti a rischio gli ITP e i posti ATA

Professionali, calano gli iscritti a rischio gli ITP e i posti ATA

I professionali stanno morendo, si perdono posti in organico

Gli ultimi dati sulle iscrizioni evidenziano che sempre meno studenti e genitori scelgono gli istituti professionali. I dati pubblicati dal MIUR evidenziano che, nonostante il mercato del lavoro richieda con sempre più insistenza personale tecnico e con formazione professionale, i ragazzi scelgano altri percorsi di studio. I dati evidenziano che la riduzione degli iscritti rispetto agli anni precedenti è del 2%, raggiungendo così il minimo storico.

Più ore ai laboratori

bigdata

La soluzione per rilanciare questo importantissimo segmento formativo potrebbe ricercarsi nelle ore di attività pratiche di laboratorio, aumentandole. Nei tempi di massimo splendore, prima che i vari dotti della politica si inventassero riforme insensate, i reparti di lavorazione degli istituti erano affollati da studenti che imparavano a lavorare alle macchine utensili o a realizzare circuiti elettrici, idraulici ecc. Oggi non serve più quel genere di “manovalanza specializzata”, ma occorre personale capace di progettare con il CAD, di manovrare le macchine a controllo numerico, di imparare a progettare la cosiddetta meccanica di precisione, ma anche ma meccatronica che è alla base di quella che oggi viene definita Industria 4.0. Tali abilità non possono essere acquisite con poche ore di attività tecnico pratiche, bisogna aumentarle. Lo stesso vale per gli istituti alberghieri e per tutti gli altri indirizzi professionali.

Riforma dei professionali

L’incentivo, se così possiamo definirlo, che arriva dalla riforma dei professionali sembra essere quello della non bocciatura nel primo biennio e la progettazione di percorsi specifici per gli studenti che manifestano difficoltà o disinteresse verso la scuola. Ma non basta. La collaborazione con il mondo del lavoro, così come avviene in altri stati, potrebbe rappresentare un’attrattiva importante per gli studenti, ma che non si debba tradurre in ore di tirocinio trascorse a pulire per terrà o a pulire macchinari, così come la cronaca ha raccontato nei mesi scorsi. Ecco perché è fondamentale che a gestire le ore di stage sia la scuola con il personale più vicino a tali attività, ovvero i docenti di attività tecnico pratiche. Ecco perché la riforma non può che improntarsi sul loro operato, rimettendoli al centro della didattica del saper fare e non lasciandoli ai margini come è già successo in questi ultimi anni.

Il calo di iscritti mette a rischio anche gli organici

Il calo di iscritti ai professionali mette a rischio gli organici del personale docente ed ATA. L’allarme lo ha lanciato anche la FLC Cgil che in un documento chiede che sia tutelato il personale che inevitabilmente sarà individuato soprannumerario. Il sindacato ha presentato al MIUR una serie di richieste volte appunto a tutelare i posti:

  • nonostante il calo delle iscrizioni, deve essere mantenuta la dotazione organica del personale docente così come calcolata dalla relazione tecnica del del DLgs 61/17. Pertanto il numero delle classi prime deve essere pari a quelle dell’anno scolastico 2016/2017 e che tale modalità di calcolo, nel caso in cui non si registrino incrementi di iscrizioni, venga mantenuta anche negli anni a seguire per le classi via via coinvolte dal riordino. Ciò consentirebbe di trasformare la débâcle delle iscrizioni in una opportunità di rilancio attraverso la costituzione di classi più piccole, percorsi individualizzati, rinnovamento dei processi educativi, che possano condurre a dare un significativo contributo alla lotta alla dispersione scolastica e all’elevamento dei livelli di istruzione. Conseguentemente anche la dotazione organica del personale ATA non deve subire alcuna riduzione rispetto a quella del 2016/2017.
  • deve essere chiarito che la frequenza con esito positivo del primo biennio dell’istruzione professionale statale, così come declinato da ciascuna istituzione scolastica in base a disposizioni e ai piani orari che saranno previsti dal decreto interministeriale in applicazione dell’articolo 3 comma 3 del DLgs 61/17, consente automaticamente, non solo l’ammissione al terzo anno del percorso quinquennale, ma anche, in alternativa, l’ammissione al terzo anno della qualifica professionale regionale coerente con il percorso frequentato in base alle correlazioni stabilite dallo stesso decreto
  • La presenza in tutti gli istituti professionali dell’ufficio tecnico affidato ai docenti ITP deve essere comunque garantita
  • Devono essere previste procedure semplificate per l’accreditamento dei percorsi IeFP erogati in regime di sussidiarietà dagli istituti professionali statali.

Intanto, così come vi abbiamo già evidenziato, è stato firmato l’accordo sulla riforma dei professionali fra Stato e regioni, ma i tempi sono lenti e i nuovi indirizzi probabilmente non saranno attivati già dal prossimo anno, prolungando così l’agonia degli istituti professionali.

informazione scuola telegram

Informazione Scuola, le Ultime Notizie della Scuola in un click.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE...

altre news