Il prossimo 8 e 9 giugno 2025, i cittadini italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi su cinque quesiti referendari abrogativi. Tra i temi trattati, spiccano questioni cruciali come il diritto alla cittadinanza, i licenziamenti illegittimi, il precariato e la responsabilità solidale in caso di infortuni sul lavoro. Tuttavia, l’invito all’astensionismo da parte delle forze politiche di maggioranza ha sollevato un acceso dibattito pubblico.
Scuola Lavoro e Libertà ha espresso un deciso disappunto nei confronti di tale atteggiamento, definendolo non solo immorale ma anche contrario ai principi costituzionali. L’articolo 48 della Costituzione italiana stabilisce infatti che il voto è un dovere civico, oltre che un diritto fondamentale per garantire la partecipazione democratica.
Uno dei quesiti più rilevanti riguarda il precariato e il rinnovo dei contratti a termine, un tema che tocca da vicino il settore pubblico e, in particolare, il mondo della scuola. La proposta referendaria mira ad abrogare alcune disposizioni che ostacolano la stabilizzazione dei lavoratori precari, favorendo così l’assunzione a tempo indeterminato di coloro che ricoprono posizioni a lungo termine con contratti temporanei. Tale misura potrebbe avere un impatto significativo sui docenti precari e su numerosi lavoratori del settore pubblico.
Nonostante le promesse elettorali del 2022 sulla stabilizzazione dei docenti precari, le forze politiche al governo sembrano aver disatteso le aspettative degli elettori. Anzi, appare evidente una volontà di mantenere il sistema scolastico basato sul lavoro precario, che attualmente coinvolge circa un quarto degli insegnanti italiani. Scuola Lavoro e Libertà denuncia inoltre come interventi limitati e mirati a pochi lavoratori siano solo un tentativo di distrarre l’opinione pubblica dai problemi strutturali del settore.
Per queste ragioni, l’associazione invita tutti i cittadini, in particolare i docenti e i lavoratori precari, a recarsi alle urne per esercitare il proprio diritto al voto. Partecipare al referendum non significa solo esprimere un’opinione sui quesiti proposti, ma anche difendere i principi democratici e i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione.
La democrazia richiede impegno e responsabilità da parte di tutti. Astenersi dal voto, soprattutto su temi così rilevanti, non solo indebolisce le istituzioni democratiche ma rischia di compromettere il futuro dei diritti dei lavoratori e della cittadinanza. Scuola Lavoro e Libertà invita quindi a sensibilizzare amici, colleghi e familiari sull’importanza di questo appuntamento elettorale, affinché la voce di ogni cittadino possa contribuire a costruire un Paese più giusto e inclusivo.
In conclusione, il referendum rappresenta un’opportunità unica per affrontare questioni fondamentali per la società italiana. La partecipazione attiva è la chiave per garantire il rispetto dei diritti umani e lavorativi, così come la salvaguardia della democrazia. Non lasciamo che questa occasione vada sprecata.
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