Tempo fa segnalai su SBC che la prossima legge di bilancio 2025 il cui D.L dovrà essere pronto il mese prossimo e inviato a Bruxelles per poi iniziare l’iter parlamentare che dovrà necessariamente chiudersi entro il 31 dicembre prevede tagli a Sanità, Scuola e Pensioni ( sarà eliminata, ad esempio, l’ opzione donna).
Inoltre ho anche segnalato che non ci sarà un euro in più rispetto a quelli stanziati e in parte già erogati per il rinnovo dei contratti pubblici e quindi neppure per quelli di docenti ed ATA.
Avevo suggerito in modo provocatorio di tagliare sulle spese militari e soprattutto sulle armi fornite dall’ Italia all’Ucraina per rinnovare i contratti pubblici e quindi quelli di insegnanti e ATA. Il mio discorso era stato definito filo Putin.
Anche il taglio alla Sanità pubblica è da evitare soprattutto per quanti non si possono permettere di servirsi di quella privata, conosciamo tutti la piaga delle liste di attesa.
Insomma non si possono penalizzare sempre gli stessi coloro che hanno un reddito basso o nessun reddito.
Gli stipendi degli insegnanti sono stati erosi dall’inflazione e sono falcidiati da spese extra per quelli che sono costretti a lavorare lontano dalla loro famiglie anche grazie a storture burocratiche come i vincoli nella mobilità.
E allora che fare?
La soluzione ci sarebbe. Meloni dimostri di essere dalla parte della gente e non dei fratelli Berlusconi.
Del resto si è sempre detta esponente della destra sociale.
Allora si tassino gli extraprofitti di banche e delle assicurazioni e non si tagli su Sanità, Scuola e sui contratti dei dipendenti pubblici.
Sarebbe ora che tutto il settore pubblico manifestasse, insegnati compresi con un grande sciopero unitario.
Non siamo certo in Francia ma il disagio sociale si dimostra solo scioperano e scendendo in Piazza.
Libero Tassella SBC
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