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SBC. L’inutile attenzione sul nuovo Ministro dell’Istruzione

Ad SBC non interessa chi sarà il nuovo ministro dell'Istruzione, tanto si allineerà come i precedenti

All’inizio di una nuova legislatura o al cambio del governo alcune testate specializzate e non propongono sondaggi, formulano ipotesi sul nuovo inquilino di Viale Trastevere.

Tutto questo non ci appassiona.

Il motivo è semplice: il nuovo Ministro non potrà elaborare un proprio canovaccio. Egli dovrà seguire le indicazioni del liberismo economico.

La conferma proviene dalle azioni messe in atto dagli ultimi (si fa per dire) Ministri che si sono succeduti dal 2008 ad oggi.

In particolare Gelmini (Riforma 2008) e Giannini (Legge 107/15), espressioni di culture diverse hanno sostanzialmente consolidato un percorso iniziato con il D. Lvo29/93, proseguito con la Carta dei Servizi (1995) e l’autonomia scolastica.

Chi ha provato ad opporsi, riproponendo alcuni temi centrali per i docenti, è stato costretto a dimettersi (Fioramonti) o a tornare sui suoi passi.

In quest’ultimo caso ci riferiamo a L. Azzolina che da convinta sostenitrice dell’abolizione delle classi pollaio, è ripiegata su un inutile polemica a distanza con il Ministro Bianchi, dimenticando che poco ha fatto per superarle.

La scuola è iniziata, ma i problemi sono gli stessi, ne abbiamo parlato con Libero Tassella 

Il ministro P. Bianchi, ha assolto al suo compito di consolidamento del pensiero unico, spogliando il problema del sovraffollamento delle classi di tutte le criticità e proponendo il d.Lvo 36/22, divenuto Legge 79/22 sul reclutamento e formazione dei docenti.

Occorre non dimenticare, Profumo Carrozza, Fedeli che hanno lavorato per concludere la messa in terra della riforma Gelmini e Giannini-Renzi.

Ecco spiegati quindi i motivi per i quali l’attenzione verso il nuovo Ministro non ci appassiona. Il percorso è tracciato, occorrerà meglio definirlo e completarlo.

A questo aggiungiamo: cosa potrà fare di diverso la destra guidata da Meloni, ricordando che nel 2008 hanno approvato la più devastante Riforma scolastica?

Gianfranco Scialpi

 

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