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SBC: per i vincoli nella mobilità per i neoimmessi in ruolo, la continuità come giustificazione non regge

Le ragioni della continuità didattica con cui si vorrebbe giustificare, ( cfr risposta del Ministro Bianchi all’interrogazione della Senatrice Tiziano Drago di FI ) il vincolo del docente immesso in ruolo nella scuola di titolarità possono essere confutate. Qui proponiamo un possibile catalogo in 13 punti in cui la continuità non è rispettata anzi non viene proprio presa in considerazione.

1) Nella scuola le classi e le sezioni sono assegnate dai dirigenti scolastici all’ inizio dell’anno scolastico e non sempre l’assegnazione è legata ai criteri della continuità didattica.

2) Nella scuola secondaria di secondo grado gli insegnanti insegnano o su biennio o su triennio, senza alcuna continuità per l’intero ciclo di studi.

3) I docenti sono tolti dalle classi e spostati sulle attività di potenziamento. A volte sono spostati dalle classi per svolgere attività di coordinamento e di organizzazione su delega del DS.
Ci sono collaboratori vicari che con un orario settimanale di 21 ore al superiore non mettono piede in classe per tutto l’anno e per anni interi.

4) La continuità può costituire un ostacolo alla gestione della didattica e quindi ragioni di forza maggiore spesso si determina il cambio degli insegnanti nelle classi.

5) Ogni anno i docenti in possesso di titolo di specializzazione possono presentare domanda di utilizzazione su sostegno provinciale nella stessa o in altra scuola, facendo venir meno la continuità didattica.

6) Ogni anno i docenti possono presentare domanda di trasferimento comunale, provinciale, interprovinciale. passaggio di cattedra e di ruolo, facendo venir meno la continuità.

7) Ogni anno il docente della scuola primaria può chiedere l’utilizzazione sui posti di specialista di lingua inglese nella scuola di titolarità o in altra scuola in caso non vi sia posto, facendo venir meno la continuità didattica.

? Ogni anno i docenti possono chiedere l’assegnazione provvisoria provinciale e interprovinciale, facendo venir meno la continuità didattica.

9) Ogni anno i docenti sforniti di titoli di specializzazione possono chiedere l’assegnazione provvisoria interprovinciale su sostegno, facendo venir meno la continuità didattica.

10) Ogni anno i docenti chiedono di essere utilizzati su attività di supporto all’autonomia scolastica presso USR o MI o come animatori digitali, facendo venir meno la continuità didattica.

11) I docenti che vincono un dottorato di ricerca abbandonano le classi facendo venir meno la continuità didattica.

12) Ogni anno i docenti che ricevono aspettative, esoneri, semiesoneri sindacali, su segnalazione dei sindacati, fanno venir meno la continuità didattica.

Allora la continuità che nelle scuole raramente esiste, si pensi negli istituti professionali dove le classi sono smembrate a seconda degli indirizzi, non può essere usata come giustificazione per il vincolo triennale alla mobilità ( trasferimenti, Utilizzazioni e Assegnazioni provvisorie) e oer la trasformazione dei contratti da tempo indeterminato a tempo determinato solo e soltanto per i neo immessi in ruolo dal 20/21.

13) In Italia ogni anno si assumono a settembre 200.000 docenti contratti a tempo determinato che si licenziano a giugno e che non assicurano la continuità didattica in quanto ogni anno, quando vengono riassunti. cambiano scuole, classi, sezioni ed alunni.

Siamo seri. Mettetevi in cerca di un’altra giustificazione, quella della continuità didattica non regge proprio ed è la dimostrazione, l’ennesima, che chi governa la scuola non la conosce affatto.

Libero Tassella SBC

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