Abbiamo raccolto su SBC le più diffuse scuse da parte dei Docenti che non intendono scioperare, altre se ne potrebbero aggiungere, la verità è solo una, che gli insegnanti oggi sono indifferenti, passivi, scettici, indolenti come narcotizzati.
CONCORSO 2020/ I CONTRIBUTI DI SEGRETERIA PAGATI E ANCORA NON RESTITUITI
Sembrano dei pesci in un acquario dove l’acqua impercettibilmente aumenta la sua temperatura. Non ci vorrà molto e li vedremo prima boccheghiare poi galleggiare esanimi in superficie.
Si accorgeranno del baratro ai cui bordi camminano quando putroppo sarà troppo tardi, allora vorranno fare di tutto, ma sarà troppo tardi.
Fuor di metafora, se continuano a rifiutare ogni forma di lotta, sciopero compreso, per loro l’avvenire lavorativo sarà un inferno.
Non se la prendano coi sindacati che indicono gli scioperi, non si esercitino a trovare scuse le più banali e inverosimili per non scioperare, dovrebbero prendersela con loro stessi, perché lo stato di passività è solo una loro comoda scelta di cui prima o poi pagheranno le conseguenze in termini di riduzione di diritti sindacali conquistati dalle generazioni precedenti di lavoratori e di insegnanti che certo non si tiravano indietro come loro in occasione di scioperi, potremmo citare quello degli anni Ottanta degli scrutini per il contratto, quello del 2000 contro l’istituto del concorsone di Luigi Berlinguer, e infine quello del 2015 contro la Buona Scuola di Renzi.
Il 64% degli italiani crede ancora nel valore dello sciopero come forma di lotta secondo una recente indagine, un’arma antica e sempre attuale che è stata utilizzata da sempre da tutti i avoratori per esprimere dissenso e lotta, gli insegnanti invece sono in controtendenza e la cosa più triste è che dovrebbero insegnare educazione civica agli studenti, questo mi rattrista non come ex insegnante ancora interessato alle sorti della nostra categoria fatta in prevalenza da individualisti, da monadi, ma mi indigna come cittadino.
A chi stiamo affidando le nuove generazioni?
Libero Tassella SBC
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