La preoccupazione nasce anche dai recenti dati INAIL, che registrano oltre 600 infortuni tra studenti coinvolti nei percorsi di alternanza nei primi tre mesi del 2025. Un numero allarmante che, per Floridia, avrebbe dovuto indurre alla prudenza, non all’espansione del progetto.
Non si tratta solo di sicurezza: il decreto prevede anche tagli alle ore di materie fondamentali come italiano e matematica. Una riduzione che colpisce in particolare il primo e l’ultimo anno degli istituti tecnici. Il risultato? Meno cultura, più addestramento. “Stiamo piegando l’istruzione pubblica alle logiche produttive”, denuncia la senatrice, “dimenticando la sua funzione critica e formativa”.
Altri nodi critici riguardano i tagli al personale docente: 1680 professori in meno a fronte dell’arrivo di soli 1104 insegnanti tecnico-pratici, che non riusciranno a coprire il fabbisogno formativo delle scuole. A ciò si aggiunge la mancata approvazione degli emendamenti a sostegno delle famiglie contro il caro-libri. “Per la scuola e per le famiglie non ci sono mai fondi – accusa Floridia – ma per le armi sì”.
Infine, il colpo di scena: fondi tolti alle spese ordinarie degli istituti per finanziare nuove assunzioni negli uffici del Ministero dell’Istruzione. “Un colpo basso alla dignità dell’istruzione pubblica”, conclude la senatrice pentastellata, “che porta la firma congiunta di Giorgia Meloni e Giuseppe Valditara”.