Roma, 17 aprile 2025 – Sta sollevando un’ondata di indignazione la vicenda che ha coinvolto tre maestre di una scuola dell’infanzia della Capitale, accusate di aver rivolto pesanti offese a un bambino affetto da autismo. Le educatrici, secondo quanto riportato, si sarebbero scambiate messaggi offensivi nei confronti del piccolo Luca, definendolo “ansia” e arrivando addirittura a gioire per il fatto che lui e la madre avessero contratto il Covid-19. Un comportamento che ha avuto gravi conseguenze emotive sul minore, al punto da spingerlo ad abbandonare la frequenza scolastica.
La deputata Carmen Di Lauro, esponente del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione Affari Sociali, ha commentato duramente l’accaduto in una nota ufficiale: “Sono profondamente indignata. Le frasi pronunciate da queste maestre sono vili e disgustose. È inaccettabile che educatrici, il cui compito è tutelare e sostenere i più piccoli, si abbandonino a simili comportamenti.”
Nonostante la gravità dei fatti, la Procura di Roma ha deciso di archiviare il procedimento penale per diffamazione nei confronti delle insegnanti, sostenendo che le frasi non costituirebbero un attacco alla reputazione del minore. Una decisione che ha lasciato perplessi molti osservatori e attivisti per i diritti dei disabili.
“Spero che questa scelta non diventi un pericoloso precedente”, ha continuato Di Lauro, “perché rischia di legittimare atteggiamenti discriminatori nei confronti degli alunni con disabilità. Non possiamo permettere che chi è chiamato a formare le nuove generazioni si comporti in modo tanto insensibile”.
La deputata ha poi espresso la sua piena solidarietà alla famiglia del piccolo Luca, rivolgendo un appello pubblico alle maestre coinvolte: “Le loro parole potranno anche essere archiviate sul piano penale, ma sul piano umano restano indegne. Mi auguro riflettano profondamente su quanto accaduto”.
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