Il percorso dei docenti con titolo estero in Italia continua a essere segnato da incertezza e difficoltà. La recente imposizione della rinuncia al titolo come requisito preliminare per accedere ai corsi INDIRE ha sollevato numerose perplessità e preoccupazioni tra i professionisti del settore. I docenti con titolo estero trovano particolarmente problematica questa situazione.
Una docente del gruppo “Uniti per INDIRE” ha condiviso la propria esperienza, descrivendo un anno di stress e tensioni legate a normative percepite come poco chiare. “Perché la rinuncia deve precedere l’uscita dei bandi? Non sarebbe stato più logico unificare le scadenze?”, si interroga. Il sentimento comune è di essere costantemente sotto esame, spesso percepiti come “diversi” dai colleghi con titoli italiani soprattutto se si hanno titoli esteri.
Questa situazione, aggravata da pregiudizi e da una tempistica giudicata ingiusta, evidenzia la necessità di un intervento governativo chiaro e risolutivo. Per coloro che possiedono un titolo estero, richiedono trasparenza e rispetto, affinché i loro titoli vengano riconosciuti e valorizzati. “Non siamo opportunisti, ma professionisti che vogliono contribuire alla scuola italiana”, sottolinea la docente.
L’appello è chiaro: accelerare i tempi per l’uscita dei bandi e garantire un futuro più sereno e dignitoso per questi insegnanti, che meritano di essere parte integrante del sistema educativo italiano, senza distinzione tra titolo estero e italiano.
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