Roma, 5 marzo 2025 – La libertà di espressione e il diritto di manifestare il proprio pensiero sono sempre più messi in discussione, sia negli Stati Uniti che in Italia. Da un lato, la proposta di Trump di tagliare i fondi alle università che non perseguono gli studenti protagonisti di proteste e manifestazioni, è stata definita “francamente inaccettabile” dal deputato del Movimento 5 Stelle, Antonio Caso. Dall’altro, il governo Meloni sembra seguire una pericolosa tendenza verso la repressione del dissenso, come dimostrato dalle manganellate inflitte agli studenti di Pisa e dalle preoccupanti disposizioni del disegno di legge sulla sicurezza che potrebbero permettere ai servizi segreti di monitorare gli universitari.
Secondo l’analisi di Caso, la proposta di Trump rappresenta “l’ennesima minaccia del bullo statunitense” che porta con sé una “pericolosa contraddizione”: lo stesso Trump che ha “giustificato e addirittura graziato chi aveva assaltato il Congresso degli Stati Uniti”, ora minaccia di “punire chi esercita il diritto di protesta pacifica”. Si tratta, afferma il deputato, di “un attacco ai valori democratici che nessun Paese dovrebbe tollerare”.
Purtroppo, questa tendenza non sembra essere limitata agli Stati Uniti. Anche in Italia, il governo Meloni sembra adottare misure volte a colpire le voci critiche. Le manganellate agli studenti di Pisa e le disposizioni del disegno di legge sulla sicurezza, che potrebbero permettere ai servizi segreti di monitorare gli universitari, sono episodi che destano grande preoccupazione.
Caso sottolinea che “è sempre più evidente che la libertà di espressione e il diritto di manifestare il proprio pensiero siano sotto attacco, sia negli Stati Uniti che in Italia”. Questa situazione richiede una ferma risposta da parte della comunità internazionale e di tutti coloro che credono nei valori democratici.
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