HomeComunicato StampaManovra 2024: M5S Critica il Vuoto Assoluto su Università e Ricerca

Manovra 2024: M5S Critica il Vuoto Assoluto su Università e Ricerca

Le denunce dei rappresentanti M5S sulla mancanza di risorse e tagli nel settore educativo

Roma, 29 dicembre – La manovra 2023, al centro delle polemiche, viene fortemente contestata dai rappresentanti del Movimento 5 Stelle in commissione cultura alla Camera. Antonio Caso, Anna Laura Orrico e Gaetano Amato sottolineano il vuoto assoluto sul fronte dell’università e della ricerca, evidenziando le criticità e i tagli che minacciano il futuro del sistema educativo italiano.

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Le poche risorse destinate alle borse di studio risultano nettamente insufficienti a coprire tutti gli idonei non beneficiari. La possibilità di ricorrere al PNRR per colmare questa lacuna è paventata, mentre rimane immutato il taglio di 250 milioni previsto per il 2026. La realizzazione di alloggi universitari, apparentemente un investimento positivo, è preceduta da tagli pari importo al fondo per l’edilizia universitaria, indirizzato agli atenei.

Il problema del precariato, delle strutture insufficienti e delle difficoltà nell’accesso al diritto allo studio sembra ignorato, confermando la mancanza di una solida risposta alle problematiche ataviche del sistema universitario italiano. Inoltre, la manovra non rifinanzia il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione e destina solo 6 milioni al Fondo affitti studenti fuori sede, risultando insufficiente rispetto alle numerose richieste degli studenti italiani.

Il panorama dei tagli si estende su diversi fronti: nei prossimi tre anni sono previsti decine di milioni in meno per la Ricerca e innovazione, la Ricerca scientifica e tecnologica di base e applicata, l’Alta formazione artistica e musicale (AFAM), il Fondo per il finanziamento ordinario delle università (FFO) e addirittura 16 milioni in meno per la partecipazione dell’Italia agli organismi internazionali di ricerca.

In questo contesto, Giorgia Meloni, solita a commentare su vari temi, sembra trascurare il mondo dell’università e della ricerca, lasciando alla Bernini il compito di presentare una manovra che, secondo i rappresentanti M5S, definire insufficiente è quasi un complimento. La questione sollevata dai membri del Movimento 5 Stelle richiama l’attenzione sull’urgente necessità di affrontare e risolvere le criticità nel settore dell’istruzione e della ricerca in Italia.

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