Roma, 20 giugno 2025 – Mentre le Università italiane chiedono l’aumento dei posti disponibili per i percorsi di specializzazione sul sostegno, la realtà dei fatti racconta un quadro profondamente diverso: le Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) sono già sature di docenti specializzati, molti dei quali costretti alla disoccupazione o a incarichi saltuari, nonostante anni di formazione universitaria, selezioni severe e tirocinio sul campo.
Con l’attivazione dei nuovi percorsi ex art. 6 e 7 del D.M. 75/2025 e D.I. 77/2025, emerge in modo evidente il paradosso tra l’offerta formativa in crescita e una domanda occupazionale che non riesce ad assorbire nemmeno gli insegnanti già formati.
Le Università, da un lato, denunciano la marginalizzazione del proprio ruolo nella gestione dei percorsi, contestando l’affidamento a INDIRE di funzioni che rientrerebbero pienamente nella sfera accademica. Dall’altro lato, però, chiedono più posti (fino a 52.000), anche per la scuola secondaria di secondo grado, dove la saturazione è già conclamata.
Una programmazione di nuovi corsi, in particolare in un grado di istruzione dove esiste un evidente surplus di docenti specializzati, rischia di alimentare un mercato del lavoro già in crisi, contribuendo a svalutare il titolo di specializzazione e a svilire la figura professionale del docente di sostegno.
A fronte di questa situazione, il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati (CDSS) lancia un appello alle istituzioni:
– Revisione immediata dei numeri previsti per la secondaria di secondo grado, concentrando l’offerta formativa sui gradi scolastici dove esiste una reale carenza.
– Monitoraggio trasparente sull’effettivo impiego dei docenti specializzati presenti nelle GPS, con pubblicazione dei dati disaggregati per grado e provincia.
“Il diritto all’inclusione non si garantisce con la quantità, ma con la qualità” – afferma il CDSS – “e la qualità si difende tutelando chi ha già investito nella formazione, non replicando percorsi accelerati e scollegati dalla realtà occupazionale.”
In un contesto che chiede responsabilità, coerenza e rispetto per i professionisti dell’inclusione, è urgente invertire la rotta e valorizzare le risorse già disponibili, evitando di alimentare ulteriori squilibri nel sistema scolastico.
Collettivo Docenti di sostegno specializzati