Ho letto che il Comitato docenti vincolati ha scritto una lettera ai sindacati sui vincoli nella mobilità, lamentando sostanzialmente l’ inerzia sindacale su tale problematica e lo fa a nome di docenti vincolati iscritti ai sindacati destinatari della missiva.
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La lettera è poi è argomentata con le ragioni che via via chi scrive ha nel tempo elaborato in articoli e interviste e proposto in documenti a sindacati e partiti e che avevamo già letto in precedenti documenti del CNDV, sorto all’indomani dei vincoli previsti per gli immessi in ruolo dall’ as. 20/21, vincoli di 5 anni poi ridotti a tre.
La cosa davvero dissonante nella lettera del CNDV., pubblicata da Tecnica della Scuola, è che le accuse sono rivole alle OOSS , orbene non credo ci sia e ci sia stato un solo sindacato o un sindacalista nazionale o territoriale da Ivera a Trapani che sia espresso a favore dei vincoli nella mobilità e non si può certo dire che i sindacati non abbiano dato battaglia in questi anni, a volte anche dividendosi. Anzi paradossalmente sono stati più battaglieri i sindacalisti che i vincolati.
I sindacati hanno indetto uno sciopero nazionale con manifestazione a Roma a viale Trastevere ( Flc, Uil, Snals, Gida) disertato dai docenti vincolati in occasione del rinnovo del CCNI firmato allora dalla sola Cisl Scuola, lo scorso anno i sindacati non hanno firmato il Contratto sulla mobilità per i vincoli tanto che il Ministero ha dovuto emanare un atto unilaterale, sul CCNL la Uil Scuola non ha firmato anche per i vincoli nella mobilità. Il contratto nazionale 19/21 prevede solo alcune deroghe al regime dei vincoli. Atro non si poteva fare dicono i firmatari, un contratto non può modificare la legge.
Orbene a mio avviso, considerando ora molto diversificata la situazione dei docenti vincolati tra quelli vincolati per contratto e queli per legge, e in special modo gli immessi in ruolo dal 23/24, i vincolati hanno il torto di non voler capire che il loro interlocutore è l’attuale maggioranza e ancora più lontano Bruxelles.
Quindi il CNDV sbaglia a rivolgersi ai sindacati acvusandoli di inerzia, i loro interlocutori non sono i sindacati bensì i partiti di maggioranza FdI, FI, Lega, i rapresentati scuola di questi partiti, i loro deputati e senatori nelle commissioni parlamentari Cultura di Camera e Senato, il Ministro Vaditara, il Ministro Fitto, i parlamentari in Europa.
Oggi per i vincoli non basta più l’emendamento infilato all’ultimo momento in un Decreto Legge, come accaduto per gli anni passati, i vincoli fanno parte del PNRR e abolirli è complicato, molto complicato se non impossibile. Bastasse una lettera del CNDV scritta ai sindacati!
Ma soprattutto quello che manca ieri come oggi ai docenti vincolati è la capacità di manifestare contro i vincoli , di far emergere il loro problema non sui social dove sono restati super attivi, ma in manifestazioni, nelle piazze.
Lì il CNDV ha consumato il suo fallimento, quello di non essere riuscito e di non riuscire a portare i docenti vincolati in piazza e ora anche a noncapire a chi si deve rivolgere.
Libero Tassella SBC
